Il tartufo a "La Ruga". La sagra fa dieci anni

La decima edizione della Sagra del Tartufo Bianco a Ponte a Egola celebra il connubio tra industria conciaria e tradizione culinaria, promuovendo l'inclusione sociale e lavorativa.

Il tartufo a "La Ruga". La sagra fa dieci anni

ùLa Sagra del Tartufo a Ponte a Egola, giunta al primo decennio di vita, è organizzata dall’Associazione La Ruga (nata nel 2006)

Un’altra tappa. Anche Ponte a Egola è pronta a prendersi la scena in questa stagione del tartufo bianco, che condurrà fra poche settimane alla Mostra Mercato in centro storico: nei fine settimana del 26-27 ottobre e del 2-3 novembre, infatti, è prevista la Sagra del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi, promossa dall’Associazione culturale La Ruga e in collaborazione con Fondazione San Miniato Promozione, Associazione Tartufai, asd Gam e col patrocinio dell’amministrazione comunale. Quest’anno la sagra festeggia un anniversario importante, visto che si tocca la decima edizione.

La sagra prevede sia la consumazione sul posto – nei locali di via Primo Maggio 200 – sia da asporto, con le classiche specialità al tartufo bianco come tagliolini, risotto, bistecca, filetto, scaloppine, uovo al tegamino (attenzione sarà dedicata anche al fungo porcino, con molti piatti a tema). Siamo nel distretto della pelle e del cuoio e grazie al lavoro di squadra rodato e consolidato dell’associazione La Ruga, un vero punto di riferimento per questa frazione, va in scena questo appuntamento che propone un menù ricco di gustose specialità, un binomio conceria-buon cibo che non è così comune a tutti i luoghi e che dimostra quanto le due anime di questo paese, quella industriale e quella alimentare, possano convivere ed essere traino l’una dell’altra. Anche per quest’anno l’organizzazione della sagra si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Gam dche si spende per promuovere l’attività ludico motoria per tutti e l’inserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità. Simone Nieri (presidente Associazione La Ruga) ha detto: "Speriamo in due weekend con ottima affluenza: la nostra non è una frazione tartufigena ma riusciamo comunque a promuovere il connubio concerie-tartufo, perché le tecnologie possono convivere con l’ambiente".

C. B.