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Un momento della preview della mostra a San Miniato
di Carlo BaroniSAN MINIATO (Pisa)Non solo tartufo, sotto la Rocca di Federico II che Dante rammenta nella Commedia per evocare un Medioevo grandioso e sanguigno. Anche grande arte. Ne sono la prova le cinquanta opere di Giorgio De Chirico che raccontano l’evoluzione della sua arte in quasi mezzo secolo di attività. E’ la mostra "Giorgio De Chirico - il valore della figura" allestita nella sale di Palazzo Grifoni, che è diventata la "Casa della cultura" del Valdarno. L’esposizione, promossa da Casa d’Arte San Lorenzo per celebrare i suoi trent’anni di attività, è curata dal professor Lorenzo Canova, docente di storia dell’arte contemporanea nelle università del Molise e di Perugia, e membro del consiglio scientifico della Fondazione Isa e Giorgio de Chirico, ente dedito alla valorizzazione dell’eredità artistica del Maestro. Un’iniziativa resa possibile dal sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Banca Credit Agricole. La mostra – patrocinata da Regione e Comune – si compone di opere, provenienti da rinomate collezioni private, musei e fondazioni d’arte, coprendo un arco temporale che va dal 1930 fino alla fine degli anni ‘70. Questo periodo, noto come post metafisico, è contrassegnato da una profonda riflessione sull’arte e sul significato stesso della creazione artistica. Le opere esposte non solo rappresentano un viaggio attraverso le tecniche pittoriche del Maestro, ma anche una finestra aperta sul suo processo creativo.
Saranno visibili lavori realizzati con diverse tecniche, dall’acquerello alla china, dalla matita all’olio su tela, ognuna delle quali mette in evidenza l’approccio innovativo di De Chirico alla pittura. Uno degli aspetti più affascinanti della mostra è l’analisi delle fasi artistiche di de Chirico, con particolare attenzione al periodo barocco. La sezione contiene opere che ritraggono cavalli, cavalieri e castelli, elementi iconici del suo linguaggio visivo. Le sue rappresentazioni di cavalli non sono solo immagini statiche, ma raccontano storie di nobiltà e di epiche cavalcate, evocando un senso di grandezza e di mistero. "Ospitare questa mostra – ha detto Massimo Bacchereti, segretario generale della Fondazione Crsm – è motivo d’orgoglio e conferma il ruolo della nostra sede come riferimento importante per la cultura". "Una grande mostra – ha aggiunto Massimo Cerbai, direttore Toscana-Umbra di Credit Agricole – che celebra la grande arte".
Stasera l’inaugurazione. Visite aperte fino al 23 marzo.