
Carabinieri
Crespina (Pisa), 28 marzo 2023 - Fu un colpo da 90mila euro quello messo a segno da tre rapinatori. Era 26 novembre 2018 quando nella filiale di Cenaia della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa e Livorno del gruppo Banco BpM, poco prima delle 13, tre uomini con il volto coperto, fecero irruzione. E quando gli impiegati della banca dissero loro che la cassaforte si sarebbe aperta solo a tempo, e che ci sarebbe voluto quasi un’ora, i rapinatori risposero che avrebbero aspettato.
E così fecero: intimarono ai clienti presenti di sedersi in un angolo della filiale e di rimanere fermi, senza usare i telefoni e senza fare mosse strane o gesti avventati. Secondo la prima ricostruzione del fatto uno dei tre sarebbe stato armato di taglierino. Durante l’attesa, e prima che la cassa della banca si aprisse, arrivarono altri clienti che volevano fare operazioni in filiale. I malviventi, per evitare che si accorgessero della rapina in corso, li fecero entrare come se niente fosse e, una volta varcata la porta blindata, li fecero sedere accanto agli altri. Con le stesse regole. Poi la cassaforte si aprì, presero i soldi e si dettero alla fuga con il malloppo. Questa vicenda è diventata un processo in tribunale a Pisa all’esito di una capillare indagine dei carabinieri che iniziò con l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza della banca, e delle telecamere di privati che insistono nella zona della filiale della CariLuPiLi-gruppoBpM.
Tre i soggetti che sono finiti nei guai per questa rapina e per i quali, nel 2021, la procura di Pisa chiese il rinvio a giudizio ritenendoli essere i banditi dal volto travisato entrati in azione a Cenaia. Successivamente uno di loro ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato (processo lampo allo stato degli atti) ed è stato assolto. Per gli altri due il processo è in corso al dibattimento, davanti al collegio del tribunale, e potrebbe concludersi il prossimo giugno quanto saranno terminati i testimoni del pubblico ministero. Si tratta di un 70enne residente a Pisa e di un uomo di origini genovesi. Gli inquirenti sono arrivati a loro, si apprende, anche indagando su altri episodi per i quali, tuttavia, sono stati assolti all’esito del processo. Furono invece condannati, nel 2020, per una tentata rapina.