REDAZIONE PONTEDERA

Pontedera, odissea per un intervento: “Manca il sangue, rimandato”

Il racconto della consigliera di Montecatini Valdicecina, Madia Giannelli: “Da tempo sono in lista d’attesa. Ora il blocco delle operazioni chirurgiche”

L'interno di un ospedale (Foto di repertorio)

L'interno di un ospedale (Foto di repertorio)

Montecatini Valdicecina (Pisa), 25 gennaio 2025 – Un intervento rimandato per due volte consecutive per mancanza di sangue. Lo denuncia Nadia Giannelli, consigliera di minoranza di Montecatini Valdicecina. “Sono in lista da tempo per un intervento all’ospedale Lotti di Pontedera – racconta Giannelli –. L’intervento, già rimandato in precedenza, era stato finalmente fissato per i prossimi giorni, ma stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho ricevuto comunicazione di un ulteriore rinvio. La causa, a quanto mi è stato detto, è il blocco degli interventi chirurgici disposto della Regione Toscana per carenza di sangue”.

Problemi nel sistema sanitario pubblico

Una denuncia che la consigliera comunale affida ai suoi social e che ha rivolto anche all’Urp dell’Usl Nord Ovest. “Stiamo assistendo a una decadenza del sistema pubblico sanitario – continua – che pregiudica fortemente la sicurezza delle persone. Credo che le aziende Usl debbano intervenire con forza presso la Regione per la soluzione del problema, facendo anche appello ai cittadini per donazioni di sangue e plasma. Bloccare gli interventi chirurgici sia pure pro tempore, sia pure per oggettive difficoltà, è un provvedimento di enorme gravità”.

Tante le persone che in queste ore hanno risposto alla segnalazione. “Ho voluto scrivere ciò che mi è successo – racconta – non perché voglia mettere avanti la mia situazione, ma perché ritengo che questa sia una battaglia collettiva”.

Situazione all'ospedale di Pontedera

All’ospedale di Pontedera alcuni interventi differibili sono stati posticipati perché si sta verificando una temporanea carenza per alcuni gruppi sanguigni. Lo confermano dall’azienda sanitaria. “Sono in particolare le scorte dei gruppi più rari, quelli negativi (presenti solo nel 15% della popolazione), a essere più scarse: lo zero negativo, l’A negativo e il B negativo – entrano nel dettaglio dalla Usl –. In tali casi, vengono avvisate le associazioni dei donatori affinché promuovano le donazioni dei soci. Gli interventi urgenti e oncologici sono garantiti. Ogni settimana vengono monitorati i livelli delle scorte di sangue, gruppo per gruppo, e in base alla loro quantità, se necessario, è possibile che si rinviino gli interventi dei pazienti che hanno il gruppo sanguigno di cui in quel momento c’è più scarsità”.

Quando accade l’intervento rinviato viene sostituito con un altro intervento su un paziente con un gruppo sanguigno le cui scorte sono stabili o in eccedenza. Motivi che spingono, periodicamente, le Usl a lanciare appelli alla donazione di plasma, sangue e piastrine. Un gesto anonimo, volontario, gratuito e consapevole che salva la vita di altre persone.

S.E.