SANTA CROCE
Il Tar ha accolto i ricorsi di Aquarno e Consorzio Depuratore di Santa Croce contro la Regione che aveva intimato di sostenere i costi della bonifica dal Keu del sito Lerose a Bucine (Arezzo). La seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale (presidente Alessandro Cacciari, primo referendario Andrea Vitucci, secondo referendario ed estensore Katiuscia Papi) ritiene "Aquarno e Consorzio Depuratore non corresponsabili nella successiva fase di smaltimento". Per questo motivo ha annullato il provvedimento della Regione. Il Tar specifica che "Aquarno non conferiva Keu nell’impianto Lerose di Bucine bensì soltanto in quello di Pontedera" (sempre di Lerose) "che era abilitato a ricevere Keu in virtù dell’integrazione dell’Aia da parte della Provincia di Pisa con l’atto 3834 del 21 agosto 2012". L’Aia è l’autorizzazione integrata ambientale di cui necessitano alcune aziende per uniformarsi ai principi di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento dettati dall’Unione Europea. "Aquarno poneva in essere correttamente il conferimento di Keu a Pontedera – si legge ancora nella sentenza del Tar – Ed era corretta la compilazione dei formulari. L’Aia rilasciata a Lerose per Pontedera imponeva di sottoporre a test di cessione tutti i prodotti in uscita dall’impianto ma non i fanghi in ingresso. La società produttrice (cioè Aquarno, Ndr) poteva conferirli senza l’esecuzione di previo test di cessione del rifiuti per l’attività di recupero costituita dalla realizzazione di materiale per l’edilizia, come da propria autorizzazione Aia". Secondo il Tar, quindi, "il trasporto dei fanghi da Pontedera a Bucine è da imputare a Lerose". Il Keu, come noto, è stato al centro di un’imponente inchiesta giudiziaria sfociata nell’aprile del 2021 in arresti e perquisizioni a Santa Croce e non solo. E il procedimento della Regione davanti al Tar era conseguente. L’udienza preliminare il 10 maggio. In 24 rischiano il processo.
g.n.