Keu e abuso d’ufficio: "L’inchiesta non rischia"

Parla l’avvocato Scarselli che assiste anche 16 cittadini proprietari di terreni. L’udienza preliminare riprende il 20 settembre davanti al gup di Firenze.

Keu e abuso d’ufficio: "L’inchiesta non rischia"

I carottaggi della Procura per trovare il Keu

L’inchiesta e la riforma. Cancellato l’abuso d’ufficio. E’ una delle novità del pacchetto del ministro della giustizia Carlo Nordio e della maggioranza. Un reato, questo, che è contestato anche ad alcuni degli imputati dell’inchiesta Keu per il quale si tornerà davanti al gup a settembre in tribunale a Firenze. Cosa accadrà? "Il nucleo centrale dell’indagine per la quale siamo all’udienza preliminare, credo, che non rischi nulla. Il venir meno del reato presupposto dell’abuso d’ufficio ritengo che non potrà influire sull’intera vicenda e sui reati più gravi che vengono contestati", dice l’avvocato Luca Scarselli, che assiste sedici cittadini proprietari di terreni e case sulla strada regionale 429 Empolese-Valdelsa – qui, secondo le indagini, le "terre avvelenate" sarebbero finite a tonnellate nel quinto lotto – che chiedono di costruirsi parte civile. Così come assiste il Comitato Vittime di Podere Rota di Arezzo e l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, che figurano insieme a Comuni, sindacati, associazioni, fra la quarantina di soggetti che si ritengono parti offese e danneggiate. I capi di accusa contestati nell’inchiesta vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, all’abuso di ufficio, appunto, fino alla corruzione elettorale. "Certo, questa novità, potrebbe allungare ancora i tempi – aggiunge il legale –. Vediamo come si muoverà la procura in udienza e con quali scelte intenderà procedere".

Si torna in aula il 20 settembre – la procura chiede il processo, a vario titolo, per 24 persone e 6 società – anche per l’eventuale ammissione delle presunte parti offese. Nel giugno scorso il pm la modifica di due capi di imputazione e il giudice, accogliendo la richiesta delle difese, dispose la notifica del verbale contenente le modifiche agli imputati assenti. Rinviando così a dopo l’estate anche il nodo delle parti civili. Era l’aprile del 2021 quando scoppiò il caso delle terre ritenute avvelenate che sarebbero finite a tonnellate in mezza Toscana per riempimenti e sottofondi stradali nonostante non ne fosse consentita tale modalità di recupero, perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque sotterranee significative concentrazioni di metalli pesanti (cromo ed altre sostanze).

Carlo Baroni