Il Keu continua a restare al centro del dibattito e delle preoccupazione della politica. La Regione per i tre siti di competenza – dei 13 in cui le indagini hanno trovato il materiale al centro dell’inchiesta – "ha stanziato complessivamente 15milioni di euro". L’assessore regionale all’ambiente Monni ha fatto il punto in aula, nei giorni scorsi, ed ha ricordato che gli impianti in questione sono quello di gestione rifiuti inerti Le Rose srl di Bucine ad Arezzo, Le Rose srl di Pontedera in provincia di Pisa e la strada regionale 429 tra Empoli e Castelfiorentino. A Pontedera, Arpat non ha rilevato contaminazioni ambientali – è stato sottolineato – ma sono presenti cumuli di rifiuti per i quali è stato concordato un piano operativo di rimozione che si concluderà entro settembre. Monni ha inoltre precisato che negli altri undici siti coinvolti, in quattro (Montaione, Pisa, Crespina Lorenzana, e una discarica ad Arezzo) non sono emerse contaminazioni.
Per i restanti sette sono state avviate le procedure di rimozione dei rifiuti. La Lega di Pontedera chiede chiarezza, con particolare riferimento al territorio. Lo fa Domenico Pandolfi ricordando che "il nostro territorio – dice – e più in generale tutta la Valdera ha già pagato in termini ambientali. Adesso le istituzioni comunali devono delle risposte ai cittadini, devono fugare i dubbi e dire chiaramente le cose come stanno". Sul fronte penale, intanto l’udienza preliminare a Firenze, per l’inchiesta Keu, è in piedi da mesi. La prossima udienza sarà febbraio e potrebbe allora entrare nel vivo la discussione sulle richieste di rinvio e giudizio (la Procura chiede di mandare a processo 24 persone e 6 società). I capi di accusa contestati a vario titolo vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fino alla corruzione elettorale. Questo è anche un processo con tante parti civili: sia enti pubblici che associazioni.