ORENTANO
di Carlo Baroni
Chi è entrato nella villetta di Orentano nell’orario compatibile con la scomparsa di Khrystyna Novak? Chi c’era in quel via vai di persone, che i vicini sostengono di aver visto entrare nella casa quando della ragazza si erano già perse le tracce, ma non era ancora ufficialmente scomparsa, quindi prima che l’immobile fosse messo sotto sequestro dalla polizia? La Procura di Pisa - coordina le indagini della Squadra Mobile il pubblico ministero Egidio Celano - si apprende, ha sequestrato il ruter della wi-fi il cui traffico dati sarà estratto e poi sottoposto a perizia.
Qualcuno di coloro che sono entrati nell’abitazione dove la 29enne ucraina viveva con il fidanzato è individuabile perché il suo cellulare ha agganciato proprio quella wifi? Il ruter quindi potrebbe svelarne le tracce. 7I telefoni, appunto, il traffico "intercettato" dalla linea internet della casa, potrebbe dare un contributo importante a risolvere il caso per il quale, ora, il fascicolo verso ignoti è aperto anche per omicidio volontario, oltre che per sequestro di persona. Le indagini, che stanno andando avanti da quasi due mesi sul giallo di Orentano, stanno mettendo sotto la lente ogni dettaglio della misteriosa sparizione della ragazza, avvenuta poche ore dopo l’arresto per armi e droga del fidanzato, il 41enne imprenditore delle pelli che è in carcere al Don Bosco. Si scava, anche, attorno a quello che Khrystyna poteva sapere e che non si può escludere, potrebbe essere stata la causa della sua sparizione.
Si cerca di capire se c’è – ed eventualmente quale sarebbe – un legame tra la vicenda che ha portato in carcere il 41enne e la scomparsa della ragazza. Qualcuno ha fatto del male alla 29ene per vendetta sull’uomo? Non si può escludere. Ieri del caso si è occupata anche la trasmissione "Storie Italiane" che ha mandato in onda un nuovo appello della madre: "chiedo a tutti di aiutarmi a trovare mia figlia, non è normale che sia sparita così; noi siamo molto legate, ci sentivamo anche dieci volte al giorno, sono certa che se avesse avuto la possibilità lei avrebbe già chiamato". La madre della 29enne è assistita dall’associazione Penelope ed è seguita dall’avvocato Daica Rometta. Nei giorni scorsi, dopo che la Procura ha integrato il titolo di reato del fascicolo d’indagine, si apprende, ha sentito ancora il fidanzato della donna (lo assiste l’avvocato Gabriele Dell’Unto) per raccontare della 29enne, della vita della ragazza, del loro mondo costruito in tre mesi di conoscenza, dentro al quale potrebbe esserci chi si è approfittato di Khrystyna una volta rimasta sola e indifesa.