di Carlo Baroni
Ha ribadito la sua estraneità al delitto, né avrebbe fornito, si apprende, elementi nuovi per chiarire il delitto di Corte Nardi e la misteriosa sparizione di Khrystyna Novak. Francesco Lupino. come il suo difensore, avvocato Valentina Marcucci di Lucca aveva anticipato a La Nazione, ha mantenuto la linea ferma ribadendo che con tutta questa vicenda lui non c’entra niente. L’interrogatorio del presunto omicida della 29enne ucraina – scomparsa da Orentano nella notte tra il primo ed il 2 novembre 2020, si è svolto con modalità da remoto. Il 49enne tatuatore è detenuto nel carcere di Prato dov’è stato trasferito dopo il rigetto del ricorso al Riesame contro la misura cautelare. Il pronunciamento del Riesame – fa sapere l’avvocato Marcucci – molto probabilmente non sarà impugnato per Cassazione. Lupino, aveva detto il suo legale, che stava già pensando di chiedere di essere interrogato proprio nei giorni in cui è arrivata la richiesta del pubblico ministero Egidio Celano di sentirlo per puntalizzare elementi e circostanze ancora non del tutto chiare.
In sede di interrogatorio di garanzia il 49enne si era avvalso della facoltà di non rispondere. Stavolta, invece, avrebbe parlato ma solo per proclamarsi innocente "ed estraneo alla scomparsa della Novak". Invece, secondo la Procura le cose stanno diversamente: la mattina del primo novembre 2020 – è stato ricostruito nell’articolata indagine della Squadra Mobile andata avanti anche attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri delle testimonianze – Lupino suonò al citofono della villetta dove la Novak era rimasta sola dopo l’arresto del suo fidanzato, il 41enne imprenditore Airam Gonzalez finito in manette proprio dopo una "soffiata" dello stesso Lupino. La ragazza vedendo che si trattava del tatuatore, prima gli riferì che non aveva bisogno di niente e poi, data l’insistenza del 29enne, con un gesto di stizza dalla finestra lo mandò via. Ma secondo gli inquirenti il 49enne tornerà un seconda volta, la sera.
Per ucciderla. Lupino, secondo quanto riferito dal Gonzalez stesso, aveva disponibilità delle chiavi della villa dell’imprenditore, dove si svolgevano i traffici illeciti tra i due. E aveva anche la pistola che potrebbe aver utilizzato per zittire la Novak e vendicarsi su Gonzalez. Lupino – che per armi e droga rischia già un processo dopo la chiusura delle indagini per quella vicenda – sarebbe stato mosso dalla paura e anche dalla rabbia, perché Krystyna stava spingendo il fidanzato ad uscire dagli affari. Intanto l’indagine è in svolgimento. Intorno alla personalità di Lupino, i suoi rapporti, la passione per le armi. E per capire se qualcuno possa averlo aiutato almeno nella fase di occultamento.