La BNV Juve Pontedera incassa un’altra sconfitta nella seconda giornata di ritorno del campionato, cedendo sul parquet di casa contro il Pino Dragons Firenze con il punteggio di 66-54. Nonostante un avvio incoraggiante, i padroni di casa non sono riusciti a mantenere continuità del match. La gara era iniziata sotto buoni auspici per Pontedera, che nel primo quarto ha mostrato grande intensità offensiva e solidità difensiva. Grazie a un’ottima circolazione di palla e alla precisione dall’arco, i biancoblù sono riusciti a portarsi avanti, raggiungendo un massimo vantaggio di 9 punti. Tuttavia, il Pino Dragons ha risposto immediatamente, trovando ritmo in attacco e ricucendo progressivamente lo strappo con la prima frazione che si è chiusa con Pontedera avanti di misura sul 22-21. Tuttavia nel secondo quarto, la partita ha cambiato volto e Pontedera ha iniziato a faticare in attacco, con tiri affrettati e palle perse che hanno permesso ai fiorentini di alzare il ritmo.
Gli ospiti sfruttando le difficoltà della difesa biancoblù, hanno preso il controllo del match grazie a una maggiore precisione al tiro e a rapide transizioni offensive e a metà del periodo, Firenze era già avanti di 7 punti, chiudendo il primo tempo con il risultato di 44-37, lasciando i padroni di casa in difficoltà. Al rientro dagli spogliatoi, Pontedera ha provato a reagire ma la poca precisione al tiro e le difficoltà nel controllo dei rimbalzi difensivi hanno permesso al Pino Dragons di mantenere il vantaggio. Gli ospiti hanno quindi continuato a colpire con regolarità, approfittando degli errori dei biancoblù e consolidando il distacco ma il terzo quarto si è chiuso con un parziale di 14-8 in favore di Firenze, che ha portato il punteggio sul 58-45. Nell’ultimo periodo la squadra di casa ha tentato un ultimo sforzo per rientrare in partita ma le energie residue non sono bastate per invertire la rotta e Firenze ha amministrato il vantaggio con esperienza, chiudendo il match e infliggendo a Pontedera una sconfitta che pesa enormemente sulla classifica.
Andrea Martina Torre