La capitale multiculturale. Verso per la prima campanella. Avvisi in sette lingue sul sito

Informazioni scolastiche in albanese, arabo, cinese, inglese, italiano, francese, wolof. Qui gli stranieri rappresentano oltre il 23% della popolazione e provengono da 57 Paesi.

La capitale multiculturale. Verso per la prima campanella. Avvisi in sette lingue sul sito

Studenti in classe

Gli stranieri, nella copitale della conceria, rappresentano il 23,1% della popolazione residente. Per presenza di stranieri, quanto a percentuali, il primo comune di tutta la Toscana, il settimo in Italia. Un comune che tornato a crescere ed ha smesso di invecchiare grazie all’immigrazione dall’estero: con i bambini figli di stranieri nati ogni anno che hanno addirittura superato quelli italiani. Un territorio, va detto, che è anche in esempio di integrazione ed accoglienza. Tant’è che in vista della ripresa delle attività scolastiche, il prossimo 16 settembre, il Comune ha pubblicato sul sito una serie di brevi informazioni sull’organizzazione dell’avvio dell’anno scolastico. Informazioni in più lingue. Addirittura sette: albanese, arabo, cinese, inglese, italiano, francese, wolof.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Senegal con il 31,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall’Albania (29,8%) e dal Marocco (11,8%). Ma a Santa croce sono presenti cittadini provenienti da ben 57 Paesi del mondo. Anche dal Perù, dal Messico, El salvador e Honduras. Praticamente gli immigrati arrivano da ogni angolo del mondo. Un fenomeno, l’immigrazione, che ha radici lontane è che è stato, tuttavia, impetuoso negli ultimi due decenni. Prima sono arrivati gli uomini, giovani, che hanno trovato lavoro nelle concerie del distretto. Poi, qualche anno pi tardi, sono arrivate le mogli e le famiglie. E in Italia sono nati altri figli che oggi vivono a Santa Croce, ci studiano o ci lavorano, per lo più nel manifatturiero: cuoio, pelli e calzature. I settori che tengono in piedi l’economia delle zona, provata quest’anno da una crisi profonda e preoccupante che sta favendo saltare tanti posti di lavoro. Tant’è che ci sono stranieri che hanno già lasciato il Comprensorio in cerca di fortuna altrove.

C. B.