LUCA BONGIANNI
Cronaca

La casa per figli speciali. Il sogno di Casalini: "Quasi pronte 6 abitazioni per farli crescere insieme"

Il progetto di co-housing dell’imprenditore. "Un futuro dopo di noi"

Senza farsi troppa pubblicità, senza elemosinare niente, l’energico imprenditore pontederese Marco Casalini ha deciso di muoversi in prima persona per realizzare un progetto molto ambizioso. Era il luglio dello scorso anno quando dalla sala del Consiglio comunale di Pontedera, insieme alle altre famiglie coinvolte nella Fondazione Il Gabbiano e nell’associazione Prospettive nata nel 2019, lanciò l’idea di creare una cittadella nel centro di Pontedera dove far convivere tra loro i propri figli svantaggiati e non completamente autonomi. Un movimento di familiari che condividono la stessa esperienza e che si focalizza sul dopo di noi, sul dare un futuro a questi ragazzi anche quando i genitori non ci saranno più. È nato così, in questi mesi, il suo progetto di co-housing che prevede la realizzazione di 6 appartamenti capaci di ospitare fino a 15 ragazzi. Prima l’acquisto del condominio, in via XX settembre ma che si affaccia anche su via Verdi grazie alla sua ampia terrazza, poi la sua completa ristrutturazione, per un investimento complessivo di 6-700.000 euro completamente sostenuto da Casalini. "Ormai sono tanti anni che mi dedico a questo tipo di attività, per fortuna negli anni passati ho messo da parte qualcosa che adesso impegno in questi progetti" spiega Marco Casalini, genitore di due figli con disabilità, che si occupa da anni nel cercare di offrire una più totale autonomia ed un futuro di speranza a ragazzi svantaggiati.

"Gli appartamenti saranno pronti per fine anno – racconta –. Si tratta di appartamenti in classe A+, con impianto fotovoltaico, piastre a induzione ecc. Non richiederà grandi spese ma le famiglie dovranno contribuire per le utenze, deve essere un progetto auto sostenibile. Ma questo i genitori lo hanno già capito. Non è una casa famiglia propriamente detta, qui ragazzi e ragazze possono vivere la loro autonomia, in maniera quasi completamente indipendente. E poi c’è una grande terrazza, dove poter condividere momenti insieme e fare esperienze comuni. È in pieno centro e questo li può aiutare per fare le loro attività quotidiane, senza problemi di grandi spostamenti. Vogliamo dargli un segnale, vogliamo fargli capire che esistono anche loro e mi piacerebbe che questo possa diventare un progetto modello, da prendere ad esempio". Se Casalini non ha chiesto fondi per la realizzazione del progetto, fa un appello alle istituzioni affinché possano essere garantiti operatori per la gestione. E intanto continua a portare avanti gli altri progetti. Dal Giardino dei Semplici di Partino alla serra di via Montevisi fino alle altre casa famiglia. Ultima novità l’acquisto di una barca che in questi giorni troverà posto nel porto di Viareggio. Un ulteriore occasione di svago per questi ragazzi e ragazze, di fare vivere nuove esperienze, stavolta anche per mare.