I fatti sono del 2013. Il procedimento giudiziario è arrivato nelle settimane scorse al capolinea della Cassazione. Gli ermellini hanno mandato definitiva la sentenza con la quale la Corte di appello di Firenze il 2 luglio scorso aveva confermato la decisione, appellata dall’imputata, con cui il tribunale nel 2018 aveva riconosciuto la 70enne di Pontedera colpevole del reato di furto consumato pluriaggravato: fatto commesso il 22 maggio 2013, e, con le circostanze attenuanti generiche stimate equivalenti alle aggravanti riconosciute sussistenti, l’aveva condannata alla pena di giustizia. L’imputata aveva lamentato alla corte difetto di motivazione quanto all’esito del riconoscimento fotografico effettuato dalla persona offesa, e quanto alla valutazione dell’alibi fornito a dibattimento e non ritenuto attendibile dal giudice. Con il rigetto del ricorso è scatta anche la condanna al pagamento di 3mila euro di ammenda.
C. B.