La crisi di cuoio e scarpe: "Ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti"

Il presidente Giani e l’assessora Nardini scrivono ancora alla ministra Calderone "Convochi al più presto l’incontro a cui ha dato la propria disponibilità".

COMPRENSORIO

Moda, pelle e scarpe. Non c’è più tempo da mettere in mezzo. La crisi è sempre più preoccupante e il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora al lavoro Alessandra Nardini chiedono alla ministra del lavoro e delle politiche sociali Maria Elvira Calderone di convocare al più presto "l’incontro a cui nei giorni scorsi ha dato la propria disponibilità". "Come abbiamo scritto alla ministra servono ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti", le parole di Giani e Nardini a Calderone.

In Toscana, secondo i numeri forniti da Giani e Nardini alla ministra, sono 8.160 le persone impiegate nel settore moda che ogni mese risultano beneficiarie di una misura di ammortizzazione sociale. "Sono dati – evidenziano Giani e Nardini – purtroppo in crescita negli ultimi mesi, a dimostrazione del perdurare dello stato di crisi, che in misura diversa caratterizza tutti gli ambiti del settore, in particolare cuoio e calzaturiero.

Le informazioni erano state richieste come "contributo conoscitivo" dalla stessa Ministra a tutte le Regioni maggiormente colpite dalla crisi del comparto, dopo l’avvio delle interlocuzioni avvenuto a metà giugno con una lettera del presidente Giani e una dell’assessora Nardini in qualità di coordinatrice della XI commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

"Occorrono interventi rapidi ed efficaci per sostenere i redditi di migliaia di lavoratrici e lavoratori, già a partire dalle prossime settimane – ancora le osservazioni del presidente Giani e dell’assessora Nardini – Il fattore tempo è determinante. Rispetto alla proposta di un tavolo avanzata dalla Ministra Calderone confermiamo la piena disponibilità della Toscana a lavorare assieme al livello centrale per individuare gli strumenti più adeguati, per sostenere le imprese a fronte di questo drastico calo della domanda e per salvaguardare professionalità e maestranze che contraddistinguono il settore moda toscano, costituendone uno dei punti di forza".

"Abbiamo istituito in commissione regionale – concludono Giani e Nardini – un gruppo tecnico specificamente dedicato a definire, anche sulla base delle misure che abbiamo già adottato con la nuova programmazione Fse o in attuazione del Pnrr, interventi di politica attiva del lavoro e di formazione per imprenditrici e imprenditori, lavoratrici e lavoratori. Continuiamo quotidianamente a leggere il grido di allarme lanciato da sindacati e associazioni di categoria. Servono risposte e come Toscana siamo pronti a fare la nostra parte. I numeri sono preoccupanti e questo impone un impegno straordinario da parte di tutte le istituzioni per sostenere questo settore strategico".