Numeri che richiedono attenzione, riflessione e slancio di aiuto verso donne ed uomini in difficoltà scrive la dicoesi di San Miniato che ha presentato, nei giorni scorsi, il rapporto sulla povertà. Analisi poi illustratata con un lungo articolro sul sito della chiesa di San Miniato. Nella diocesi – si legge – dal 2020 al 2023 il numero di utenti seguiti è cresciuto da 797 a 901, il numero di aiuti alimentari da 5273 nel 2020 è giunto a 8358 a fine 2023, il numero di interventi negli ambiti occupazionale, abitativo e socio educativo è salito in tre anni da 1023 a 1407. Sono cifre "che denotano delle difficoltà oggettive e indicano uno stato sociale di non equilibrata giustizia". Altri dati fondamentali: quanto al genere, si registrano 557 accessi di donne rispetto a 344 uomini. La fascia di età prevalente è 35-54 anni. La principale tipologia di bisogno è quella economica (2982).
I dati completi sono illustrati nel "Rapporto sulla povertà nella diocesi" che a breve verrà inviato a tutte le parrocchie. Sono sufficienti questi dati "per capire quanto sia necessaria la Caritas per supplire ai bisogni di molti nostri fratelli e sorelle nell’affrontare la vita quotidiana. Non sono solo parole queste, ma situazioni concrete che devono scuotere il nostro cuore ed aprirci al dono dell’aiuto".
La relazione è stata presentata all’assemblea delle Caritas Parrocchiali della Diocesi, svoltosi nei locali della parrocchia di La Serra, alla presenza del vescovo, monsignor Giovanni Paccos. Fra tutti i volti affrontati anche quello – si legge – dell’Abitare (affrontato da Mimma Scagliano): "Nel 2023 abbiamo affrontato il disagio abitativo di donne e di donne con bambini creando due oasi abitative a Treggiaia e a Fucecchio. Quest’anno stiamo lavorando all’apertura di due centri coabitativi uno a Gello e uno a Montopoli". La novità del 2024 è che una squadra di volontari si sta muovendo per la mappatura degli immobili di parrocchie. "Chiediamo al vescovo di essere introdotti ad alcuni parroci in modo da vedere le potenziali situazioni abitative". Don Armando Zappolini, direttore Caritas Diocesana – si legge ancora – ha posto al primo posto il discorso sulla povertà educativa: "Oggi anche molti ragazzi italiani, figli di una famiglia con disagio non hanno accesso alle possibilità educative. Dobbiamo farcene carico come Caritas".
Occhi ben puntati sul bisogno crescete, quello della Caritas, ovvero sulla formazione di volontari efficienti, dotati di una preparazione che li metta in una condizione di offrire aiuto nello scegliere, consigliare e provvedere ad avere una casa, valutare costi, muoversi nella burocrazia.