MONTOPOLI
"Ritardi e disagi per il progetto di riqualificazione della stazione di San Romano". A dirlo sono i consiglieri del Gruppo Misto, opposizione in consiglio comunale, Lara Reali, Giovanni Storti e Giovanna Michelini che parlano di "mancanza di fondi per la sistemazione del fabbricato di proprietà di Ferrovie" e di "situazione peggiorata a causa degli autobus che si posizionano davanti al nuovo ingresso e ostacolano l’accesso delle automobili". "Ulteriore elemento di preoccupazione sono i tir che accedono al nuovo parcheggio – spiegano Reali, Storti e Michelini – Se l’area è considerata non sicura per gli autobus perché priva degli impianti semaforici, come può esserlo per i tir? La sicurezza appare gravemente compromessa. Quanto tempo ancora sarà necessario per concludere i lavori del primo lotto".
"Eppure, il 3 agosto, dopo anni di attesa e lavori interminabili, la sindaca Vanni annunciava con un video sui social l’apertura dell’area della stazione – le parole del Gruppo Misto – Tuttavia, l’accesso era limitato esclusivamente alla sosta delle autovetture. La sindaca spiegava che il completamento del progetto era stato rinviato a fine settembre per consentire l’installazione dell’illuminazione, delle pensiline e degli arredi. Nel frattempo, l’area rimaneva interdetta agli autobus, poiché mancava l’autorizzazione della Provincia per installare tre semafori a chiamata, richiesti da Autoline Toscane, indispensabili per garantire la sicurezza stradale durante l’immissione degli autobus sulla strada provinciale. Ad oggi, la situazione sembra ancora in alto mare. Gli ultimi interventi sollevano ulteriori dubbi, dato che la predisposizione per i semafori risulta cementata".
"Risulta disatteso il principale obiettivo del progetto di riqualificazione, stimato in circa 800.000 euro, cioè evitare l’interferenza tra autobus, auto e pedoni e migliorare la sicurezza stradale. L’edicolante, sfrattato dai lavori e relegato nell’’ex bar dell’Hotel Stazione, ha il futuro segnato. E il quadro generale si complica ulteriormente con il secondo lotto del progetto perché non sembrano esserci risorse disponibili".
g.n.