La sicurezza idraulica e il territorio: "A che punto siamo con le frane"

Interpellanza al sindaco Simone Giglioli dal Gruppo Misto sulle ferite aperte. Guazzini: "Fondamentale la cura dei corsi d’acqua e della rete fognaria".

La sicurezza idraulica e il territorio: "A che punto siamo con le frane"

Manola Guazzini consigliere comunale del Gruppo Misto

"La messa in sicurezza del territorio è una priorità assoluta, tanto più alla luce dei fenomeni atmosferici che il cambiamento climatico non consente più di considerare eccezionali", dice Manola Guazzini che, in un’interpellanza, ricorda l’importanza di una programmazione attenta degli interventi di sistemazione dell’assetto idrogeologico, di manutenzione e messa in sicurezza dell’Arno, dei suoi affluenti e delle loro casse di espansione, dei canali, dei fossi, delle reti fognarie. Guazzini (Gruppo Misto) chiede al sindaco Giglioli se il Consorzio Bonifica Basso Valdarno abbia programmato interventi per la messa in sicurezza idraulica e la ripulitura dei canali, dei fossi e dei fiumi minori anche nel Comune di San Miniato, e ancora più in particolare "quali siano le ragioni del ritardo nell'utilizzazione del finanziamento statale e regionale per la

messa in sicurezza della frana di via Bagnoli". L’esponente del Gruppo Misto – già candidata alle elezioni con Vita Nova– punta il dito su altre due ferite apete, chiedendo "quale sia la situazione al momento attuale e i tempi prevedibili di soluzione per quanto riguarda l’altra frana aperta nel centro storico di San Miniato, in via Catena; equali siano le ragioni per cui, nonostante i ripetuti impegni presenti nei piani delle opere pubbliche "non sia ancora stato affidato il progetto per la sistemazione di via Poggio al Pino, quale sia l’effettivo stato della questione al momento e quali i tempi prevedibili per la realizzazione dell’opera". Infine Guazzini interpella il sindaco per sapere se il Comune "intenda inserire nel prossimo Dup interventi di messa in sicurezza delle reti fognarie, in particolare a La Scala e a San Donato, e riaprire una riflessione sull’ opportunità di prevedere nel piano strutturale di prossima approvazione ulteriori consumi di suolo in aree sottoposte ad allagamenti".