MARIO FERRARI
Cronaca

La Valdera è un modello da scoprire: "Guai a diventare un parco giochi. Il nostro è un territorio di qualità"

I sindaci di Peccioli, Lajatico e Palaia raccontano la loro ricetta per creare un’alternativa di pregio. Il sindaco Macelloni: "Dobbiamo impegnarci per mantenere i nostri luoghi senza snaturarli".

La Valdera è un modello da scoprire: "Guai a diventare un parco giochi. Il nostro è un territorio di qualità"

Sopra, il centro di Lajatico in occasione del Teatro del silenzio. A sinistra, la terrazza sospesa del Palazzo senza tempo di Peccioli

Sebbene di turismo si viva, oggi qualcuno rischia di soffocarci. Tra sovraffollamento, lunghe code sotto il sole e invasione di visitatori, molte città d’Italia sono sempre più convinte che serva contingentare l’ingresso dei vacanzieri per evitare di affondare. Una soluzione più semplice potrebbe essere quella adottata da diversi comuni della Valdera che, anziché puntare su un turismo di massa, ne ricercano uno “buono“. "La Valdera non è e non deve diventare un parco giochi per turisti. Non siamo l’America", dice lapidario Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, che, sebbene ammetta che non ci sia una ricetta precisa per il “buon turismo“, conosce almeno gli ingredienti: “pensiero, azione, programmazione e soprattutto innovazione“. Ingredienti che a Peccioli funzionano visto il successo di turismo che sta vivendo da questa primavera grazie al successo anche nel concorso tv il Borgo dei borghi. Per il paese dell’Alta Valdera si sono accesi i riflettori e l’arrivo di migliaia di visitatori ha costretto al Comune di ricorrere alle navette. "Il nostro è un territorio di qualità e dobbiamo impegnarci per mantenerlo tale senza snaturarlo. Personalmente – continua Macelloni – sono anni che io investo nella creazione di un “sistema Peccioli“ per garantire la qualità della vita dei nostri concittadini e questo è il modo migliore per promuovere il nostro territorio nel mondo. Oggi più che mai questo concetto diventa la misura e la garanzia di turismo. E i risultati lo dimostrano".

Una dimensione più familiare è invece il segreto delle vacanze a Palaia: un "turismo di tranquillità" lo definisce la sindaca Marica Guerrini, accessibile a tutti e che permetta di "vivere in sinergia con il borgo stesso". "Chi visita Palaia – spiega la prima cittadina – vive le attività del paese oltre a godersi, con calma e senza frenesia, le attrazioni, la cultura, i tour guidati, gli eventi e la natura locali. Una condizione molto piacevole che nel lungo periodo ha portato tanti turisti a diventare veri e propri abitanti di Palaia. Dal palazzo del comune alla Torre dell’Orologio la maggior parte delle case sono acquistate da stranieri che, d’estate ma anche d’inverno, sono fortemente partecipi della vita e delle attività del borgo a ogni livello, impegnandosi in alcuni casi anche con i comitati cittadini. Siamo riusciti a rendere i turisti parte permanente di una comunità coesa e accogliente".

Ed è proprio l’accoglienza ciò su cui punta anche Lajatico per continuare la stagione estiva dopo la grande esperienza del Teatro del Silenzio, dove più di 30mila persone hanno omaggiato il trentennale della carriera di Andrea Bocelli. "Certamente la scia di questo evento di portata mondiale – commenta il sindaco Fabio Tedeschi – è una grande spinta per la stagione turistica nella città, portando un sacco di visitatori internazionali oltre al classico mordi e fuggi tipico della provincia di Pisa. Tuttavia non intendiamo sederci sugli allori e continueremo a proporre iniziative di qualità per intercettare visitatori italiani ed esteri".

Poi aggiunge: "Noi conosciamo i nostri punti di forza: enogastronomia, fama internazionale e cultura. È però fondamentale che questi aspetti siano legati a una giusta accoglienza non soltanto delle strutture ricettive ma dell’intero borgo. Turisti e cittadini apprezzano la nostra pulizia, l’ordine, la tranquillità con la quale trovano facilmente parcheggio e una buona qualità dell’aria e della vita. Dobbiamo valorizzare queste caratteristiche sulle quali costruire, in sinergia con i laiatichesi, il borgo del futuro". Insomma, il modello Valdera c’è, chissà se potrà essere la soluzione.