Una delle partite più belle del campionato. Questo vale il 2-1 alla Spal (ospiti in vantaggio al 18° con Dalmonte e ribaltati al 47° da Peli e al 92° da Lombardi) per un Pontedera che ha fatto la gara dall’inizio alla fine e che ha trovato i gol in chiusura dei tempi solo per imprecisione o bravura del portiere ospite, esprimendo la miglior versione del "canzismo". Partita che si fa fatica a dividere visto il costante predominio granata, ma proviamo a individuare tre fasi.
Prima fase 1°-18° minuto
Inizio equilibrato, con la squadra di Canzi che si è schierata uomo su uomo col consueto 3-4-2-1 offensivo e 4-4-2 difensivo, secondo quello che era l’atteggiamento della Spal. I granata hanno difeso in maniera aggressiva, recuperando palla per una manovra ariosa, con meno palleggi e più attacchi diretti con corsie sempre presidiate. La rete ospite è arrivata sul primo tiro effettuato nello specchio della porta.
Seconda fase 19°-47° minuto
La rete ha colpito nell’orgoglio il Pontedera, ha acceso una lampada e il gioco si è fatto subito più effervescente. La squadra di Di Carlo ha provato a contenere i granata aspettandoli bassa per poi colpire in ripartenza con i vari Edera, Antenucci, Zilli e Dalmonte, 4 giocatori offensivi, ma le imbucate e i movimenti sulle corsie dell’undici pontederese l’hanno costretta a doversi difendere nella propria area di rigore. Il Pontedera ha continuato ad essere padrone del campo, giocando come sapeva e voleva, segno di ritrovata consapevolezza, fiducia nei propri mezzi e legame con tutto il contesto tecnico-tattico. Nonostante il rischio 0-2 sventato da Vivoli su Dalmonte (34°) in questa fase sono arrivati un palo (23° Ganz) tre grosse occasioni da gol (28° Peli, 33° Ianesi con miracolo di Galeotti e 40° Angori con salvataggio di Bruscagin) e il pari di Peli per una produzione offensiva fuori dalla norma. Il tiro di Buchel al 2° della ripresa ha chiuso la fase offensiva dei ferraresi.
Terza fase 48°-96° minuto
L’arrembaggio del primo tempo ha lasciato il posto ad una manovra più ragionata, ad una capacità di gestire meglio la partita. Il Pontedera non si è scoperto come aveva fatto altre volte, continuando a cercare di far male (clamorosa la traversa di Ganz al 65°) ma tenendo una gestione matura del pareggio per non gettare via quanto di buono fatto. L’ingresso di Provenzano per Ianesi (86°) con il passaggio al 5-3-2 è stata una mossa conservativa che però non ha impedito di segnare il 2-1 per una vittoria da grande squadra in termini di consapevolezza, intelligenza e attenzione. E’ stato il giusto riconoscimento per una squadra che nelle ultime 4 prestazioni ha evidenziato un miglioramento della fase difensiva, abbassando drasticamente la media dei gol subiti, che prima erano di 3 a partita, e anche del numero di occasioni concesse agli avversari. Da sottolineare la crescita di Vivoli, decisivo nelle ultime gare, questa compresa. Il neo? Le occasioni sciupate restano troppe.