L’aiuto ha un nome: Eunice: "Sensibilizzazione culturale. Ecco il primo passo da fare"

Maria Anna Abbondanza: "Le donne che vengono da noi hanno età varie e diversa estrazione sociale. Tutela dei figli e supporto legale sono i primi pensieri". Entro l’anno una nuova sede .

L’aiuto ha un nome: Eunice: "Sensibilizzazione culturale. Ecco il primo passo da fare"

L’aiuto ha un nome: Eunice: "Sensibilizzazione culturale. Ecco il primo passo da fare"

PONTEDERA

Una quarantina di donne vittime di violenza prese in carico dal 2022 a oggi. Tre solo da marzo. Poi ci sono le consulenze telefoniche, le richieste di informazioni e di "semplice" supporto. Non tutte hanno come seguito la "presa in carico", ma tutte sono sintomo di un problema gravissimo che sta affliggendo la società. L’associazione Eunice opera a Pontedera dal 2008 con una ventina di volontarie e sette le addette formate per gli sportelli che sono attivi a Pontedera, Capannoli e Bientina. A Pontedera è in fase di sistemazione la nuova sede in via Brigate Partigiane (palazzo Rota) di fronte al capolinea dei pullman, messa a disposizione, dopo anni di appelli e richieste, dalla giunta comunale poco prima del voto dell’8 e 9 giugno. A Capannoli Eunice è ospitata una volta al mese nella sede di Farmavaldera, a Bientina alla Misericordia. Attività che hanno il supporto delle amministrazioni comunali.

"Le problematiche che si presentano più frequentemente sono la richiesta di informazioni in merito al gratuito patrocinio, la tutela dei figli a seguito della separazione o denuncia dal maltrattante, il supporto legale a seguito della denuncia del maltrattante – spiega Maria Anna Abbondanza, presidente di Eunice – Un primo supporto emotivo viene prestato sia di persona che telefonicamente dalle volontarie psicologhe. In particolare, questo tipo di servizio può essere distinto tra supporto delle donne che stanno subendo una situazione di violenza ma che devono trovare il coraggio di reagire a tale situazione e quelle che hanno già avviato un percorso di uscita dalla violenza ma che hanno bisogno di un ulteriore supporto".

L’età delle vittime è varia. "Una delle ultime telefonate che abbiamo ricevuto, a cui non è seguita la prese in carico – racconta ancora Abbondanza – è stata quella di una giovanissima che voleva aiutare una sua amica. Ma ci contattano anche signore over 60. Non c’è un target. Sono single, lavoratrici, mamme, non lavoratrici. Il percorso, per ognuna, dura anni. E’ capitato anche che qualcuna ci abbia ricontattato, o inviato foto, per farci vedere come si è risistemata, in una nuova casa e abbia superato i brutti momenti".

"I fatti come quello accaduto e oggetto della cronaca di oggi – ancora Maria Anna Abbondanza – ci sgomentano sempre. Come è possibile? Sentiamo forte il senso di ingiustizia. Ecco perché la sensibilizzazione è il primo passo della prevenzione. Per questo sono molto importanti anche le nostre attività culturali. Oltre alle attività di sportello e di primo supporto alle donne vittime di violenza, Eunice è attiva sul territorio con attività di sensibilizzazione sul tema della violenza. Le date ’chiave’ sono il 14 febbraio, l’8 marzo

e il 25 novembre. E la lotta alla violenza di genere non può prescindere da una attività di costante e continua sensibilizzazione delle nuove generazioni".

"Per questo, già da molti anni abbiamo contatti con tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio per l’organizzazione di incontri con le classi volti alla riflessione sugli sterotipi di genere che stanno alla base della violenza – conclude Abbondanza – Tali attività si svolgono per lo più in concomitanza con le due date simbolo per la lotta alla violenza di genere e cioè l’8 marzo e il 25 novembre. In particolare, nell’ultimo biennio abbiamo organizzato incontri negli Istituti comprensivi di Capannoli e di Bientina e al liceo Montale di Pontedera".

g.n.