L’allarme del sindacato Sappe. Poliziotta picchiata in carcere

Capece: "Detenuta responsabile di due aggressioni in venti giorni, incredibile e inaccettabile". Oliviero: "Personale sconcertato dal ritardo di provvedimenti dell’amministrazione penitenziaria".

L’allarme del sindacato Sappe. Poliziotta picchiata in carcere

L’allarme del sindacato Sappe. Poliziotta picchiata in carcere

PISA

Due aggressioni in venti giorni. La stessa detenuta, reclusa nella sezione femminile del carcere Don Bosco di Pisa, ha aggredito una agente. A lanciare l’allarme è il Sappe-Sindacato autonomo polizia penitenziaria. "Quel che è avvenuto nel carcere Don Bosco di Pisa è incredibile e inaccettabile – le parole di Donato Capece, segretario generale del Sappe – Lo Stato non può più assistere passivamente al degrado e alla violenze di una frangia di detenuti che pensa e crede di poter fare, nella detenzione, quel che vuole".

Francesco Oliviero, segretario per la Toscana del Sappe, informa infatti che nel "reparto femminile della casa circondariale di Pisa è avvenuta l’ennesima aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria; a distanza di 20 giorni dall’ultima aggressione, la stessa detenuta di nazionalità italiana si è resa nuovamente protagonista, scagliandosi con violenza nei confronti di un’agente che è dovuta ricorrere alle cure del nosocomio pisano".

"A lasciare il personale di polizia penitenziaria sconcertato – denuncia ancora Oliviero – è ancora una volta il ritardo di provvedimenti da parte dell’amministrazione penitenziaria. I detenuti che si rendono protagonisti di tali eventi, stante alle regole vigenti, dovrebbero essere trasferiti immediatamente. Ci duole segnalare ancora una volta che l’istituto pisano è privo di sistemi di automatizzazione, la struttura è fatiscente e ha bisogno di interventi importanti da avviare nel più breve tempo possibile. Infine, un altro dato che desta preoccupazione è il sovraffollamento".

"Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri – conclude Capece – Siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali. In carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni. “Il Sappe esprime la vicinanza alla poliziotta contusa a Pisa ed a tutte le colleghe ed i colleghi del Don Bosco. Ma siamo davvero alla frutta. I detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono di fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti, lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza".