GABRIELE NUTI
Cronaca

L’area protetta di Tanali ha trent’anni. E da venti è alle prese con i tribunali

L’ultima parola sarà della Cassazione. Nel 1995 l’esproprio dei terreni da parte del Comune e nel 2015 il ricorso al Tar del proprietario fino alla Corte d’Appello.

Il sindaco di Bientina Dario Carmassi, è stato eletto per la prima volta nel 2017

Il sindaco di Bientina Dario Carmassi, è stato eletto per la prima volta nel 2017

BIENTINANel 1995 il Comune di Bientina decise di realizzare l’area naturale protetta "Bosco di Tanali". Trent’anni dopo la proprietà dei terreni e il Comune sono ancora alle carte bollate. Dopo il Tar e la Corte d’Appello di Firenze ora si dovrà pronunciare la Cassazione. Nel 2015 il Comune di Bientina viene chiamato in causa dinanzi al Tar di Firenze dal proprietario dei terreni espropriati dieci anni prima per la realizzazione dell’area naturalistica di Tanali "ai fini dell’accertamento dell’illegittima occupazione dei terreni e conseguentemente la condanna alla restituzione di detti terreni previa riduzione in ripristino stato degli stessi, ovvero ai fini dell’accertamento della sussistenza delle condizioni per procedere all’acquisizione sanante degli stessi, oltre al risarcimento di tutti i danni". A giugno 2015 il Comune di Bientina decide di resistere in giudizio. Nel marzo del 2019 – dopo che il ricorso pendente innanzi al Tar dal 2015 era stato cancellato in considerazione del deposito in giudizio del provvedimento di avvio del procedimento ai fini dell’acquisizione sanante – il responsabile dell’area tecnica del Comune ha "provveduto ad approvare la perizia di stima, pari a 79.965 euro, con la quale è stato individuato il più probabile valore" dei terreni. Nell’ottobre del 2019 il proprietario dei terreni fa opposizione alla stima del valore dei terreni rivolgendosi alla Corte d’Appello. Nel giugno dello scorso anno la Corte d’Appello di Firenze ordina al Comune di Bientina "il deposito di somme a favore di parte ricorrente, ma in misura largamente inferiore alle richieste". Il 13 gennaio scorso il Comune di Bientina riceve comunicazione del ricorso in Cassazione da parte del proprietario dei terreni che chiede di "ottenere la revisione dell’ordinanza e la condanna al giusto indennizzo". Il 21 gennaio la giunta presieduta dal sindaco Dario Carmassi decide di "resistere in giudizio innanzi alla Corte di Cassazione".