REDAZIONE PONTEDERA

L’assessore fatto fuori: "Il sindaco sapeva tutto"

Samuele Ferretti: "Gasperini era informato della mia iniziativa a difesa della casa della famiglia Giusti e del video che poi ho pubblicato sui social" .

L’ex assessore Samuele Ferretti (a sinistra) con il sindaco Gabriele Gasperini

L’ex assessore Samuele Ferretti (a sinistra) con il sindaco Gabriele Gasperini

PONSACCOL’ex assessore Samuele Ferretti, fatto fuori dalla giunta dal sindaco Gabriele Gasperini perché non allineato con le posizioni sue e dell’esecutivo e accusato dallo stesso Gasperini di "fughe in avanti" per quanto riguarda la vicenda del presidio della casa della famiglia Giusti che i rom volevano occupare, in realtà si sarebbe mosso dopo aver avvertito e informato lo stesso sindaco. A renderlo noto, a due giorni dal consiglio comunale nel quale Gasperini entrerà nel dettaglio e renderà note tutte le motivazioni "per filo e per segno" che l’hanno indotto a revocare le deleghe al sociale e all’associazionismo a Ferretti, è lo stesso ex assessore.

"A fine mattinata di venerdi 29 novembre – racconta Samuele Ferretti – vengo contattato telefonicamente dalla famiglia Giusti per informami che i rom si trovano sulle scale della casa di loro proprietà in via Nazario Sauro con l’intento di volerla occupare e che loro sono dentro a presidiare l’appartamento ed evitare l’occupazione. La prima cosa che ho fatto è stata di informare il sindaco. Arrivo a Ponsacco verso le 16,45 e vado in caserma dei carabinieri dove già si trovano i Giusti e dopo poco entra anche il sindaco. Vengo pure io invitato a entrare e recarmi nella stanza dove si trovava già il sindaco".

"Quale soluzione possiamo adottare per scongiurare l’occupazione della casa? – questa la domanda che ho subito rivolto ai presenti, sindaco compreso – Allora, con il sindaco Gasperini, abbiamo concordato di presidiare l’appartamento senza menzionare una data di fine presidio e di usare i social per avvisare la popolazione. Ho proposto anche di fare un video per informare la cittadinanza e il sindaco mi ha risposto che era d’accordo. Mentre con i Giusti stavamo facendo il video nella piazza vicino all’ufficio postale, ci ha raggiunto il sindaco Gasperini. A fine registrazione gli dico se avesse voluto vedere e ascoltare il video, mi dice di no e di andare avanti perché lui non poteva rimanere in quanto aveva un altro impegno già preso. Ci siamo salutati e io ho proceduto con la pubblicazione del video. Se la mia iniziativa per aiutare la famiglia Giusti a difendere la casa di proprietà non è piaciuta a istituzioni ed enti vari ed è stata considerata sbagliata perché avrebbe potuto scatenare qualche reazione sia da parte dei rom che della cittadinanza, e per questo il sindaco mi ha revocato le deleghe, credo che anche lo stesso Gasperini debba prendersi le sue responsabilità. Di fronte alla maggioranza, alla giunta, alla cittadinanza e alle istituzioni. Visto che sapeva tutto quello che stava succedendo".