L’azienda vicino al fiume: "L’intera notte sulla barca"

La famiglia Nasuti: "Venti alluvioni sulla nostra pelle, persi alcuni animali. Finiamo in questa situazione ogni anno, sistemare l’area una volta per tutte".

L’azienda vicino al fiume: "L’intera notte sulla barca"

La famiglia Nasuti: "Venti alluvioni sulla nostra pelle, persi alcuni animali. Finiamo in questa situazione ogni anno, sistemare l’area una volta per tutte".

Venti alluvioni vissute sulla propria pelle. Sulle spalle di chi lavora ricurvo nei campi, di chi cerca, tra mille difficoltà, di tenere in piedi un’azienda agricola nonostante le furie annuali del fiume Cecina. Siamo in località La Verde Oasi. Il Cecina scorre lì, nascosto al di là dei terreni e dalla vegetazione. Resta in silenzio, come in una bolla apparente di quiete ma pronta a infuriarsi, a diventare Natura matrigna, quando dal cielo cade l’esplosione. La famiglia Nasuti qui, in questo fazzoletto di terra tra Saline e Ponteginori, ha racchiuso tutta la propria vita: il ristorante, i campi da coltivare, l’attività agricola. Ad ogni piena del Cecina, tutto inizia a traballare, o peggio a soccombere. Accade da anni. Succede dal 2005. I Nasuti hanno vissuto ben venti alluvioni del fiume che attraversa la Valle. Ieri mattina, dopo le violente piogge di due notti fa, i campi che, sterminati, costeggiano la Ss68, sembravano un mare. Un mare denso di fango e di paura. I Nasuti, il babbo Giovanni e il figlio Riccardo, con una sorta di barchetta, hanno continuamente fatto la spola tra la loro casa, il loro ristorante e il lato maledetto del fiume. Dove sono i loro annessi agricoli. Dove sono ricoverati animali e attrezzi da lavoro. "Una notte insonne - ci raccontano Giovanni Nasuti e il figlio Riccardo mentre mettono in salvo i loro conigli, che si erano riparati nell’annesso agricolo salendo a due metri dal livello dell’acqua - ci si abitua a queste situazioni? No. Perché non dipendono assolutamente da noi, nonostante siamo drammaticamente avvezzi alla furia del fiume Cecina. Abbiamo salvato alcuni animali della nostra azienda, altri li abbiamo persi come accaduto in passato quando il Cecina rompe gli argini e straripa nella nostra proprietà". Durante la grande notte di paura, "non abbiamo visto quasi nessuno in soccorso, a parte il sindaco Auriemma - dicono - eravamo invasi dall’acqua, forse tutto ciò ormai rientra nella normalità di una piena. Non vogliamo essere polemici, perché evidentemente in quella notte si sono registrate emergenze più importanti. Ma il fiume deve essere sistemato. Una volta per tutte e senza più lungaggini. La nostra proprietà non può continuare a finire sott’acqua ogni anno".

Ilenia Pistolesi