REDAZIONE PONTEDERA

Le guerre nel mondo colpa soprattutto del denaro Ma anche le situazioni di povertà innescano conflitti

Tra il 2020 e il 2021 il Pianeta ha vissuto quasi 100.000 tra sommosse, scontri, proteste violenze contro civili, attentati

Dopo 77 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, nel mondo ci sono ancora molti, troppi conflitti che continuano a mietere innumerevoli vittime. I conflitti attuali si concentrano maggiormente in Asia, Africa del Nord, in Medio Oriente e in alcune zone dell’America Latina. Tra il 2020 e il 2021 il nostro Pianeta ha vissuto quasi 100.000 situazioni di conflitto, tra sommosse, scontri armati, proteste, violenze contro civili e attentati. Non tutti i conflitti sono generati dalle stesse cause. Ad esempio in Messico i notevoli squilibri sociali, una povertà galoppante, criminalità e corruzione incontenibili e per finire la pandemia hanno accentuato le tensioni interne e la guerra della droga causando molti morti. Questo spiega l’antica e inarrestabile emigrazione verso gli Stati Uniti, Un altro focolaio è la Birmania, iniziato nel 1949, con la conquista dell’indipendenza dalla Gran Bretagna. A Cuba l’estate scorsa, differenze sociali elevate, estrema povertà, carenza di medicinali hanno causato violente proteste. Se però ricerchiamo notizie sui conflitti in atto possiamo notare che le guerre più importanti sono nei Paesi ricchi di giacimenti di petrolio in Medio Oriente e America latina. Quindi, il motore che muove le guerre odierne è soprattutto il denaro.