ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Le incisioni di Nof4? Un giallo. Cotronei presenta il suo libro: "Nannetti è andato oltre quel muro"

Da domani sarà disponibile il Colonnello astrale che si ispira al celebre paziente del manicomio

Le incisioni di Nof4? Un giallo. Cotronei presenta il suo libro: "Nannetti è andato oltre quel muro"

Lo scrittore Vittorio Cotronei di Montescudaio presenta il suo nuovo libro (in uscita domani) Colonnello astrale Nof4 (edizione Ets). L’opera è la chiusura della trilogia dedicata alla Valdicecina

Il “colonello astrale“ Nof4 e il suo incredibile murale inciso sul padiglione manicomiale Ferri diventano le trame di un intreccio noir nel nuovo libro dello scrittore Vittorio Cotronei. Uscito durante il Pisa Book Festival e nelle librerie da domani, giovedì 10 ottobre, Colonnello Astrale Nof4 (edizione Ets) è la chiusura della trilogia che Cotronei, originario di Montescudaio, ha dedicato alla Valdicecina, partendo dai libri Andalù e Passato remoto. Nel libro il protagonista della trilogia, l’ufologo Marino Maltese, si ritrova invischiato nel caso della sparizione, mesi prima, di 3 bambini in quel di Volterra. Da qui si dipana una ramificazione narrativa a tinte fosche che lega il caso di attualità al celebre graffito di Nannetti.

Cotronei, come sboccia l’idea di un giallo volterrano che si salda alla parabola del matto più celebre dell’ex manicomio cittadino?

"Da una folgorazione. O meglio da un’Epifania durante una visita ai padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico e quindi al libro su pietra inciso da Nannetti. Una mia amica, vedendomi rapito da quel racconto, sussurrò: adesso Vittorio ci scrive un libro. Ebbene, così è stato".

E’ un altro atto di amore verso la Valle.

"E’ la composizione della trilogia che per me rappresenta un viaggio in una terra che considero unita. Si parte da Cecina, con Andalù per poi planare a Montescudaio con Passato Remoto, concludendo questo cammino a Volterra, con Colonnello Astrale Nof4".

Chi era per lei, Fernando Oreste Nannetti?

"Uno scrittore puro, oltre ad essere un artista. Un uomo che, con la scrittura, è riuscito a evadere da un quotidiano fatto di gabbie. Alla fine è ciò che facciamo noi scrittori: la narrazione ci consente di evadere da una realtà che può risultare scomoda. E quel muro inciso da Nannetti è stato la sua siepe Leopardiana. Oltre quel muro, è riuscito a scorgere l’infinito. Nannetti si è inventato un’epica della propria vita. Ricorda il primordio, quando arte e scrittura erano fatte della stessa amalgama".

E come ha tradotto, nel suo libro, l’altro libro, quella poetica visionaria di Nof4 incisa sul padiglione Ferri?

"Partendo dalla trascrizione di Trafeli, l’infermiere dell’ex ospedale psichiatrico che per primo intuì la potenza del linguaggio di Nannetti, ho viaggiato lungo quel sentiero di parole e frasi per creare una narrazione nuova, ispirata al capolavoro di Nof4".