Le ricerche fra acqua e fango: "Un esercito in prima linea per ritrovare nonna e nipotino"

Decine di volontari cercano i corpi trascinati via dalla furia del torrente a Montecatini Valdicecina. Il presidente di Anpas Toscana: "Una tragedia nella tragedia la morte di Sandro Banchellini".

Le ricerche fra acqua e fango: "Un esercito in prima linea per ritrovare nonna e nipotino"

Decine di volontari cercano i corpi trascinati via dalla furia del torrente a Montecatini Valdicecina. Il presidente di Anpas Toscana: "Una tragedia nella tragedia la morte di Sandro Banchellini".

Le ricerche vanno avanti senza sosta. C’è un vero e proprio esercito al lavoro nelle acque del torrente Sterza, fino alla confluenza del fiume Cecina. Vigili del fuoco e volontari, tutti con un obiettivo: ritrovare nonna e nipote dispersi nella terribile alluvione che ha colpito la zona. Noah e Sabine, non si trovano. A Canneto, al confine tra i comuni di Montecatini Valdicecina e Monteverdi Marittimo si lavora per restituirli ai familiari.

"Dispersi – dice il presidente regionale Anpas Dimitri Bettini – è una parola che può sembrare ipocrita, formale di fronte a queste tragedie. Ma rende il senso dell’impotenza dei soccorritori, che dal 23 settembre scorso ormai, stanno cercando nonna e nipote. La furia dell’acqua ha travolto ogni cosa, dalla collina dove si trova il borgo di Canneto, scendendo a Valle". "In questi giorni tantissimi volontari di tutti i movimenti si sono dati il cambio per partecipare alle ricerche, e purtroppo abbiamo registrato una tragedia nella tragedia con la morte di un volontario della Croce Rossa, Sandro Banchellini, travolto da un camion sulla Firenze-Pisa-Livorno dopo essersi fermato a margine della strada perché il suo mezzo era in panne – aggiunge Bettini :. Sandro era consapevole dei rischi di questa superstrada. Aveva fondato il gruppo facebook I dannati della FI-PI-LI, raccogliendo oltre 53mila persone. Quelle che quotidianamente si mettono in macchina per spostarsi su questa arteria regionale che davvero, oltre ogni buona parola della politica, avrebbe bisogno di essere messa in sicurezza. Troppe vittime, troppi incidenti".

"La morte di Sandro fa male due volte – conclude Betttini –. Ci è sembrata quasi una nemesi: fino a pochi minuti prima aveva dato tutto per ritrovare due ‘dispersi’. Garantire alle famiglie almeno l’atto consolatorio dell’estremo saluto. Alla fine è rimasto vittima di una fatalità della vita. Quelle stesse fatalità, che diventano mondo reale, e che noi volontari affrontiamo tutti i giorni".