ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Le richieste dei commercianti: "Una stagione in chiaroscuro. Il Comune deve sciogliere dei nodi"

Incontro con le attività per fare il punto: "Servono spazi esterni per attività non solo di somministrazione"

La riunione dei commercianti

La riunione dei commercianti

Una sala Melani stracolma per l’incontro promosso da Confesercenti con il cuore economico della città. Circa 45 le attività presenti per una tavola rotonda che ha messo a fuoco, in maniera praticamente unanime, un senso di stasi che alberga nel colle etrusco. Oltre al sentimento comune di un mancato coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale. Partiamo dal turismo: "Una stagione in chiaroscuro - esordisce Confesercenti con il presidente di zona Jonni Guarguaglini - la città vive una contrazione, per cui il flusso si concentra in un determinato orario giornaliero, ossia dalle 11 alle 16. I turisti ci sono, ma la massa si racchiude in alcune ore. E si è percepito un sentimento di rassegnazione da parte di alcuni commercianti che hanno provato a tenere la saracinesca aperta nel serale. E’ ovvio che con una stagione così altalenante, le attività stiano subendo un contraccolpo economico"". Confesercenti da tempo chiede all’amministrazione la costituzione di una regia organizzativa per il cartellone degli eventi. ""Serve un organo, una cabina di regia strutturata che metta insieme e valorizzi le dinamiche delle manifestazioni - sottolinea Guarguaglini nell’analisi di quanto emerso in assemblea - E’ chiaro che la città viva un momento di stanchezza, per questo è fondamentale una strategia con ruoli attivi per tutti. Cambiare passo, ora. Perché ci sono eventi che, in termini di peso specifico, portano una dote sempre minore. E’ un grande campanello d’allarme espresso da tutta la sala, che ha raccolto le varie anime economiche di Volterra. Anime la cui voce resta inascoltata da parte dell’amministrazione".

Altro tema forte, il regolamento del decoro urbano e suolo pubblico. "Su questo nodo focale, sono aperti tavoli da 2 anni – dice Guarguaglini – e il regolamento è fermo negli uffici comunali. Ad oggi non abbiamo nemmeno la bozza in mano. Cosa blocca questa situazione? Ribadiamo la richiesta all’amministrazione di condividere lo stato dell’arte sui nuovi regolamenti. Le attività hanno espresso la necessità di vivere all’aperto, senza trasformare il centro in un bazar. Ma neppure possiamo pensare al cuore storico come chiuso in una campana di vetro. Servono regole adatte ai tempi di oggi e spazi esterni per attività non solo di somministrazione".

Infine la questione del contingentamento per aperture di nuove attività di somministrazione, in deroga fino al 31 dicembre 2025. "Non è possibile andare avanti a suon di deroghe – conclude Guarguaglini – serve una proposta che sia strumento di autoregolamentazione per il mercato delle nuove aperture. E’ organizzazione, non un libera tutti".