Pontedera, 13 agosto 2024 – “Questa della Lega sembra più una proposta propagandistica di mezz’estate che un vero disegno per salvare e tutelare i veicoli storici, tutti quelli facenti parte del patrimonio motoristico italiano. La Vespa è già patrimonio culturale motoristico italiano, lo dimostra l’interesse di decine di migliaia di appassionati". Arriva da Pontedera, dalla città della Vespa, la reazione all’idea lanciata dalla Lega e dal vicepremier Matteo Salvini di inserire la Vespa tra i veicoli di interesse nazionale "per salvarla dalle eco-follie e proteggerla da qualsiasi ipotesi di limitazione alla circolazione". Eugenio Leone, vicepresidente del Vespa Club Pontedera e vicepresidente nazionale di Anci Città dei Motori, della proposta del Carroccio, denominata "salva-Vespa", vede di positivo solo l’interesse per i veicoli storici, mentre ritiene inopportuno che un partito politico di governo prenda posizione a livello nazionale solo su un tipo tra veicoli storici, escludendo tutti gli altri.
"Da un partito di governo – dice Leone – mi aspetterei una legge uguale per tutti. Peraltro oggi non esiste nessun registro di ‘veicoli di interesse nazionale’. In più Vespa è un brand di proprietà di Piaggio, di un’azienda privata, e pertanto sarebbe semmai Piaggio a dover fare una richiesta simile, che a quel punto sarebbe ricevibile. Come se la facesse Benelli, Lambretta piuttosto che Moto Guzzi o altre aziende private che hanno fatto, tutte, la storia delle due ruote italiane". Così Leone, pur essendo appassionato vespista e tra gli organizzatori del Vespa World Days, prende le distanze da una proposta che andrebbe a salvaguardare solo un tipo di veicolo storico, seppure un mito assoluto e tra i più amati nel mondo.
"Prendendo semmai spunto dall’intento di proteggere i veicoli storici – spiega Leone – bisognerebbe invece dare incentivi a chiunque si impegna, e spende molto, per restaurare i propri veicoli e per la loro manutenzione. Chi ha un veicolo storico, tenuto perfettamente, con pezzi originali, cura dei dettagli, ed è iscritto ad un registro storico è giusto che possa circolare. Incentivare il restauro di auto e moto significa fare economia, così si aiuta la società a mantenere la memoria storica di questo patrimonio motoristico che come Anci Città dei Motori vogliamo difendere. Incentivare le manifestazioni vuol dire valorizzare il territorio e mantenere vivo l’interesse per questi veicoli e la cultura motoristica italiana".
Oggi in molte città italiane esistono limiti, più o meno stringenti, alla circolazione di quei veicoli ritenuti estremamente inquinanti. La volontà dei passionisti dei veicoli storici è quella di evitare che questi mezzi diventino solo oggetti da museo. "Serve una regolamentazione chiara a tal proposito – la proposta di Leone – è impensabile pagare un’assicurazione completa per chi ha, ad esempio, un Ciao che usa dieci giorni in un anno o per chi ha più di un veicolo storico. Servono incentivi alla restaurazione, dalle assicurazioni temporanee alla copertura del bollo. Quindi regole chiare che riguardino tutti gli appassionati di veicoli storici, senza fare differenze".