
Disegni realizzati dalla 5^ C di Castelfranco
Il 27 gennaio si ricordano anche tutte le persone che a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. Per ricordare queste persone, nel 1962 a Gerusalemme è stato creato il Giardino dei Giusti che si trova nel Museo di Yad Vashem. E’ un giardino dedicato alle donne e agli uomini non Ebrei che, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, battendosi per i diritti, la dignità della persona e le discriminazioni durante i genocidi. Per ogni Giusto è stato piantato un albero simbolico con incisa una targa in memoria. Il promotore fu Moshe Lejski, salvato da Oskar Schindler, che ha dedicato la propria vita a cercare nel mondo i Giusti. Ad oggi si contano circa trentamila Giusti nel mondo, circa 500 sono italiani e 107 toscani. Il toscano più famoso è stato Gino Bartali, che durante la guerra fu una delle staffette in bicicletta che portavano ordini, documenti falsi e informazioni per permettere di spostare o nascondere gli Ebrei in difficoltà. Già insignito della Medaglia d’oro al merito civile nel 2005 dal presidente Carlo Azeglio Ciampi per aver salvato circa ottocento cittadini ebrei, nel 2013 fu inserito nel Giardino dei Giusti, perché il suo atto umile e discreto, riconosciuto postumo, ha contribuito a salvare tante vite umane. La sua frase più significativa infatti, era "Il bene si fa ma non si dice". Una frase che racchiude il senso del coraggio e della bontà che hanno sfidato la crudeltà e le ingiustizie di quei tempi.