
Il ritrovamento in archivio della 2^ D
Gli alunni, da una ricerca di archivio, hanno trovato la traduzione di un brano della legge di riforma criminale di Pietro Leopoldo. Lo riportano di seguito e si interrogano sul testo: "… fino dalla nostra salita al trono di Toscana guardammo come uno dei nostri principali doveri l’esame e la riforma della legislazione criminale ed avendola ben presto riconosciuta troppo severa, procurammo provvisoriamente di moderarne il rigore, con istruzioni e ordini ai nostri tribunali e con particolari editti con i quali vennero aboliti la pena di morte, la tortura e le pene non proporzionate alle trasgressioni… Abbiamo finalmente riconosciuto che la mitigazione delle pene, congiunta con la più attenta vigilanza per prevenire le azioni criminali, e la celebre conclusione dei processi, e la prontezza e sicurezza della pena dei vari delinquenti, invece di accrescere il numero dei delitti ha considerevolmente diminuito i più comuni, e resi quasi nulli gli atroci…". Quali pene sono state abolite tramite la legge nel Granducato di Toscana? Pena di morte e tortura. Quali esiti hanno avuto i provvedimenti del Granduca? Hanno diminuito i delitti più comuni e resi quasi nulli, quelli atroci. Attraverso quali azioni è diminuito il numero dei reati? Diminuzione delle pene e un’attenta vigilanza. Alle idee di quale pensatore illuminista si è ispirato Pietro Leopoldo? Cesare Beccaria, autore del libro "Dei delitti e delle pene". Beccaria si scagliava contro la pena di morte e la tortura, pratiche molto usate all’epoca.