REDAZIONE PONTEDERA

"L’obiezione di coscienza non deve negare l’aborto"

L’Aduc contro la nomina della ginecologa Scida al consultorio della Valdera "È contraria e ora ci aspettiamo di tutto". Un presidio in via Fleming

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"Diritto all’aborto: chi vuole cancellarlo si insidia anche dove è applicato. Basti vedere il ‘caso Pontedera’". Sono strali di fuoco che arrivano da Aduc, associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori pronta a puntare il dito contro la nomina della dottoressa Patrizia Scida, ginecologa obiettrice di coscienza nominata dalla Asl come responsabile dell’unità funzionale consultoriale della Valdera. E apriti cielo. Il 16 maggio alle 10.30 Aduc, insieme a altre associazioni, darà vita a un presidio di protesta in via Fleming, di fronte alla base operativa del consultorio di Pontedera.

L’ospedale Lotti, ricordiamo, è stato il primo in Italia a introdurre l’aborto farmacologico facendo della Valdera un centro pioniere nell’utilizzo della pillola RU486. "C’è da aspettarsi di tutto. Non solo le proposte di partiti di governo (Lega) e di opposizione (FdI) per restringere il diritto già in vigore e l’istituzione, con normative comunali eo regionali, di cimiteri per feti abortiti, ma anche l’allineamento a questo vento oppressivo da parte di chi, in passato, si è distinto per il contrario - a parlare è Aduc - è contraddittorio far dirigere una struttura sanitaria che applica il diritto all’aborto a chi è contrario a questo diritto. L’obiezione di coscienza va bene per l’individuo, ma non quando l’esercizio di questa obiezione nega il diritto ad altri. Crediamo – prosegue Aduc - che questi siano i primi ulteriori passi per arrivare ad una revisione del diritto sancito dalla legge 194 che, proprio per questo motivo, andrebbe profondamente aggiornata da tutelare la sua applicazione. Ma nel frattempo che il legislatore si renda conto di questo, per impedire che la situazione si deteriori più di quanto già non lo sia, è bene alzare l’attenzione. E’ importante impedire che dove il diritto viene applicato, non ci sia spazio per chi vuole negarlo".

Per la Asl "la nomina della dottoressa è il risultato di una regolare selezione per titoli e colloquio dove è risultata prima grazie anche ai numerosi titoli. E’ importante anche sottolineare che stiamo parlando di una professionista stimata, che ha tutte le carte in regola per mettere in atto tutte le azioni organizzative necessarie ad un buon funzionamento del consultorio, assicurando tutti i percorsi, compreso quello previsto dalla legge 194. Si consideri che in Valdera e Alta Valdicecina la maggioranza dei medici e delle ostetriche non ha optato per l’obiezione, condizione a garanzia del rispetto della normativa. "Siamo certi – conclude la ASL – che la dottoressa sarà garante di tutti i diritti indipendentemente dalle sue scelte personali".

I.P.