Valdera, 1 dicembre 2023 – Lavoratori a nero. O impiegati in mansioni diverse da quella del contratto di assunzione. Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Pisa ha predisposto nel mese di novembre l’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio, con particolare riferimento a ristoranti e agriturismi, al fine di verificare la corretta applicazione della normativa in materia di lavoro.
I militari del gruppo di Pisa, delle compagnie di Pontedera e San Miniato e della tenenza di Volterra hanno individuato 14 lavoratori in nero/irregolari intenti a lavorare dietro un bancone, ovvero impiegati con mansioni di cameriere, pizzaiolo, aiuto cuoco, lavapiatti, tutti di età compresa tra i 17 ed i 63 anni, sia italiani che stranieri. In un ristorante di San Miniato i finanzieri sono entrati e hanno trovato lavoratori che erano impegnati nell’allestimento della sala e in cucina. Li hanno identificati tutti e, stando alle dichiarazioni degli stessi lavoratori, è stato possibile accertare la presenza di tre lavoratori a nero, tutti di origine straniera, cinese e filippina.
A Volterra , durante il controllo in un bar, i militari delle Fiamme Gialle hanno identificato una lavoratrice che era stata regolarmente assunta dal responsabile di una società con mansioni di cameriera e invece stava effettuando la sua attività lavorativa in un luogo diverso e per un’altra società che ha lo stesso responsabile dell’impresa per cui è regolarmente assunta. La giovane era stata spostata ad altra mansione, ma senza che ne avesse i requisiti e la copertura assicurativa.
Ai datori di lavoro che impiegavano la manodopera irregolare sarà irrogata la maxisanzione prevista dalla normativa. Per 7 esercizi commerciali è scattata anche la proposta di sospensione dell’attività. Complessivamente, dal mese di agosto ad oggi, la Guardia di Finanza di Pisa e dei comandi territoriali, ha individuato 25 lavoratori impiegati a nero o irregolari e sanzionato 9 imprenditori del settore della ristorazione e turistico-ricettivo, che li avevano assunti senza provvedere a regolarizzare la loro posizione previdenziale e assistenziale. Un’attività tesa al rispetto della legalità e delle regole del mercato del lavoro con l’obiettivo primario della salvaguardia dei lavoratori e dei loro diritti.