REDAZIONE PONTEDERA

Don Marrucci, il prete "poeta" del dramma popolare

Una tavola rotonda ne ricorda la figura. Tra gli interventi quello di Gianfranco Rossi, vidpresidente della Fondazione Crsm

Luciano Marrucci

San Miniato, 30 marzo 2016 -  Una tavola  rotonda a Palazzo Grifoni ricorda  don Luciano Marrucci. La figura di un prete e di un uomo che  ha segnato il '900 a San Miniato e nella cultura italiana. Suoi scritti sono stati pubblicati da Einaudi, pezzi delle sue collezioni sono ad Oxford, la sua attività di catechesi e logica sul web aveva followers anche oltre oceano. Era una personalità complessa, don Luciano Marrucci, morto l'inverno scorso, che ha lasciato un segno indelebile in molte istituzioni del territorio. La più importante, indubbiamente, il Dramma Popolare di cui per ben due volte è stato direttore artistico. Coraggiose, viste oggi, molte delle sue scelte. A partire da quel "Ti-Jean e i suoi fratelli" - siamo nei primi anni '90 -  in cui un bravo Remo Girone vestì i panni di un diavolo che cantava e ballava in pizza Duomo. E' stato l'unico musical nella storia di quest'esperienza di drammaturgia dello spirito che compie quest'anno 70 anni. Così come, anni dopo, senza farsi spaventare dallo storico "Poverello", ripropose la vita di San Francesco con "L'uomo che vide" che è stato uno  degli spettacoli più applauditi dell'ultimo ventennio.

Così il Dramma Popolare ricorda "Don Luciano Marrucci, una personalità poliedrica tra letteratura e drammaturgia". L'incontro è per venerdì 1 aprile alle 17,30, a Palazzo Grifoni a San Miniato. Tra gli interventi, quello del professor Gianfranco Rossi, vicepresidente della Fondazione Crsm - che sostiene il Teatro dello Spirito di San Miniato in modo determinante - che più di tutti conosceva la personalità di don Marrucci, per aver condiviso con lui una lunga e appassionante stagione proprio al Dramma Popolare. Rossi parlerà di don Marrucci "narratore di Toscana e poeta dell'interiorità". Interverrà anche Carlo Lapucci, scrittore e saggista. Coordina Marzio Gabbanini, presidente della Fondazione Istituto Dramma Popolare.