MICHELE QUIRICI SONO PASSATI
Cronaca

Luglio 1922, l’occupazione fascista della città

Le devastazioni, i ferimenti e le uccisioni dei primi anni venti. Tutto iniziò nel 1920 e a 100 anni da quegli avvenimenti restano poche tracce.

di Michele Quirici

Sono passati cento anni dagli avvenimenti che leggerete in questa pagina e di essi è rimasta traccia solo nelle lapidi che si trovano nell’atrio del nostro palazzo comunale e in qualche ricordo delle vecchie generazioni. L’ascesa del fascismo nei primi anni venti del novecento innescò un durissimo scontro tra le opposte fazioni disegnando una scia di morte in tutto il paese dove anche Pontedera pagherà il suo tributo di sangue. Il fascismo pontederese nacque nel novembre 1920 ma inizialmente non raccolse grandi consensi.

Secondo l’amico Roberto Cerri "le prime squadre organizzate militarmente sorsero solo nel 1921 (probabilmente tra la primavera e l’estate) ma raramente esse operarono in città. La violenza fascista cominciò a colpire con durezza le leghe operaie e contadine, le camere del lavoro, i circoli anarchici, socialisti e comunisti, i militanti dei partiti di sinistra in occasione della campagna elettorale del 1921". Il 7 maggio di quell’anno a La Rotta arrivarono venti fascisti da Firenze e issato il tricolore sul campanile distrussero la sezione socialista e la Camera del Lavoro. Fu la prima di molte altre devastazioni. Il 18 settembre 1921 alcuni Arditi del Popolo, organizzazione paramilitare composta da antifascisti, e simpatizzanti socialisti stavano raggiungendo in treno Cascina e nei pressi di Marciana il convoglio fu letteralmente assaltato da un gruppo di fascisti. Spuntarono le rivoltelle e sul campo persero la vita Corrado Bellucci e il consigliere comunale Paris Profeti, segretario della sezione giovanile del Partito Socialista di Pontedera. Il 2 aprile 1922 sulla salita che porta a Marti toccò la stessa sorte ad Alvaro Fantozzi, Assessore e Segretario della Camera del Lavoro della Valdera, che fu ucciso a bordo del suo calesse. In quel luogo esiste un cippo a ricordarlo. Il 9 maggio 1922 alla stazione ferroviaria di Navacchio furono aggrediti il Sindaco Citi e il dottor Belli. Bastonati a sangue vennero ricoverati all’Ospedale Lotti. La lista delle aggressioni è lunga ed è qui sicuramente incompleta. Nel 1922 Vasco Gronchi muore da emigrato e Vasco Mazzinghi viene ucciso a Casciana Terme. Nel 1924 fu affogato nel fiume Era Galliano Bertelli consigliere comunale nel 1920 e il 27 aprile 1925, a causa delle ferite riportate dopo un’aggressione, morì anche Vittorio Caciagli, contadino e attivista del partito popolare. Pontedera era una città importante e con una forte presenza delle forze di sinistra e il comune era amministrato da una giunta social-comunista guidata dal socialista Narsete Citi che vinse le elezioni nell’ottobre del 1920. Scrisse L’Avanti di questa conquista: "dai paesi circonvicini (…) alla imponente manifestazione per la presa del possesso del Comune (…) hanno partecipato oltre 10.000 persone con oltre 30 vessilli e due musiche. Grande concorso di lavoratori che formavano una colonna di oltre 2000 persone. Il discorso d’occasione del compagno Citi, la folla si riversava in piazza Belfiore dove il compagno Mingrino parla a lungo sul significato della bella vittoria (…) In tutti i quartieri operai sventola il rosso vessillo".

Tutto finì la notte tra il 28 e il 29 luglio 1922 quando i fascisti decisero di occupare la città per provocare la caduta della Giunta abbandonandosi ad ogni tipo di violenza "senza che le forze dell’ordine, né l’esercito tentassero di ripristinare la calma" annota Cerri. Il 29 luglio il prefetto di Pisa Malinverno, emise il Decreto di Destituzione del Consiglio Comunale di Pontedera, e nominò Commissario Prefettizio Paolo Mignani.