L’ultimo addio ad Alessio. Fiume di lacrime in chiesa: "Sei stato la nostra guida"

I funerali del 37enne tecnico di Acque spa travolto ed ucciso in bici dal bus . Le toccanti parole del parroco all’omelia e i ricordi degli amici della Contrada.

L’ultimo addio ad Alessio. Fiume di lacrime in chiesa: "Sei stato la nostra guida"

Alessio Cerullo aveva. 37 anni: ieri l’addio nella sua Bientina

Le bandiere della Contrada della Quattro Strade puntate al cielo salutano il feretro portato spalla. Il rullo mesto del tamburo si unisce al rintocco della campane per l’ultimo viaggio di Alessio Cerullo, il 37enne tecnico di Acque Spa che lunedì mattina della scorsa settimana è stato travolto e ucciso da un autobus di linea di Autolinee Toscane in via Orsini a Cucigliana mentre era in bici con amici. La chiesa è stracolma per le esequie, tantissime le persone che hanno dovuti restare nella piazza antistante. Un fiume di lacrime. Un dolore sordo e profondo che ha colpito tutta la comunità che ha rinunciato anche alla tradizionale festa della ficattola, annullando i due fine settima dell’evento: troppo grande il lutto. Toccanti le parole del sacerdote all’omelia. "Ancora una tragedia della strada - ha detto -. Ha perso la vita il nostro Alessio. Un giovane conosciuto e stimato in paese e suil lavoro. È stato un’anima del palio e delle contrada". Un giovane disponibile verso gli altri. Aveva fatto il servizio civile alla Misericordia ed era rimasto vicino all’associazione.

"Molti lo piangono e non ci sono parole per un dolore così grande per familiari e amici – ha aggiunto il sacerdote –. La morte rientra nel mistero della vita e arreca dolore quando irrompe in una esistenza ancora piena di energia. È tutto finito e scomparso in una bara? Siamo davanti alla croce dove il Dio della vita fatto uomo è salito per attraversare una morte dolorosa e umiliante. Una morte riservata ai malfattori: Gesù è uscito vincitore. La vita è eterna. Ed è preparata anche per Alessio: Dio è pronto ad abbracciarlo". "Tu possa arrivare al suo cospetto – ha concluso il sacerdote rivolgendosi direttamente ad Alessio – ed unirti al coro degli angeli, tu che amavi cantare".

Il Palio, la chitarra e la bicicletta erano le grandi passioni di Cerullo. Poi le parole toccanti degli amici della Contrada. "Non ci sono parole per descrivere quello che rappresenti – ha detto una giovane ragazza –-. Ci hai insegnato ad essere contrada. Questa contrada l’hai costruita con amore e passione, ci hai insegnato a restare uniti. Ad essere famiglia. Senza la tua guida e il tuo esempio non avremmo saputo essere qui in un momento drammatico come questo". Un pensiero carico d’affetto dal cugino di Alessio, Nicolas Zeoli, anche lui della contrada: "Ti seguivo in tutto, ho avuto la fortuna di crescere con te. Volevo fare quello che hai fatto tu e farò di tutto per renderti orgoglioso". E’ il momento drammatico e graffiante dell’addio, il feretro esce dalla chiesa, il suono della chitarra lo accompagna: fuori lo aspetta un lunghissimo applauso.

Carlo Baroni