
La cassa di esondazione E4 rimasta all’asciutto nonostante l’emergenza
Pontedera, 20 marzo 2025 – Dopo la grande paura e l’inizio della conta dei danni, l’attenzione è rivolta alle infrastrutture. “Nonostante i recenti eventi meteorologici avversi che hanno colpito duramente la Valdera, con il fiume Era che ha seriamente rischiato di tracimare, la cassa di espansione “E4”, situata nei comuni di Peccioli e Lajatico, è rimasta ancora una volta completamente asciutta – attacca Legambiente Valdera –. Questa infrastruttura, il cui costo ammonta a 3 milioni e mezzo di euro, era stata progettata per accumulare fino a 1.250.000 metri cubi d’acqua su una superficie di 45 ettari, un volume che, se invasato, avrebbe sicuramente potuto ridurre la violenza della piena, il volume e la velocità delle acque a valle”.
“È inaccettabile constatare come, anche in occasione di eventi estremi come quelli verificatisi recentemente in Valdera, la cassa di espansione E4 non sia entrata in funzione, rendendo vano l’ingente investimento pubblico – l’attacco dell’associazione –. Già in passato, durante le piene del 16-17 dicembre 2012, del 24 ottobre 2013 e del 2 novembre 2023, la cassa non aveva ricevuto acqua a causa di una soglia sfiorante posta ad un’altezza tale da non intercettare le acque durante questi eventi. Anche durante la rottura dell’argine dell’Era nel gennaio 2014, con conseguenti allagamenti a Ponsacco, la cassa era rimasta inutilizzata”. Come Legambiente Valdera “avevamo già segnalato nel febbraio 2014, questa progettazione non adeguata alle necessità rende del tutto inefficace un’opera pensata per la mitigazione del rischio idraulico. Anzi, la presenza dell’arginatura della cassa sembra costituire un ostacolo per le acque, che si riversano sulla sponda sinistra del fiume, mettendo in pericolo le aree limitrofe.
Lagambiente concorda con le recenti affermazioni dell’Assessore all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, “sulla necessità di realizzare opere idrauliche funzionali e di qualità”. Ma ribatte: “Ci chiediamo ancora una volta a cosa serva un’opera così costosa se non ha alcun effetto sui livelli idrici che, poco a valle, hanno registrato livelli significativi”. La richiesta è di renderla funzionante.