LUCA BONGIANNI
Cronaca

"Mario, persona perbene. Credeva nell’unità"

L’addio all’ex vicesindaco Marianelli. Folla in piazza davanti al palazzo comunale. Franconi: "Resteranno per sempre le tue parole"

di Luca Bongianni

La città lo ha abbracciato nel suo ultimo viaggio, davanti quel palazzo comunale che ha vissuto da protagonista negli anni dell’alluvione. Il suo impegno politico e "per la gente" sono stati e rimarranno impressi in tutte quelle persone che lo hanno conosciuto e accompagnato nel suo percorso di vita. Ieri mattina davanti al municipio l’omaggio a Mario Marianelli, morto all’età di 90 anni, personaggio molto conosciuto in città per le sue lotte operaie, la sua carriera politica e i suoi scritti. Presente un’ampia schiera di ex sindaci di Pontedera.

C’era Giacomo Maccheroni, suo cugino e sindaco dal ’65 al ’75 con il Partito socialista quando Marianelli, con il Partito comunista, diventò vicesindaco. C’erano Carletto Monni, Paolo Marconcini, Simone Millozzi e l’attuale primo cittadino Matteo Franconi. Il corteo partito dalle cappelline della Misericordia è arrivato in piazza Cavour dove ad attendere il feretro accompagnato dalla moglie Verena e i figli Iuri e Vladimiro, c’erano un centinaio di persone. Lo ha ricordato per primo il suo amico e collega di scrittura, Michele Quirici, che ha ripercorso la vita di Mario Marianelli da quando entrò a lavorare in Piaggio come operaio, poi licenziato per motivi politici, alle più recenti avventura editoriali. In mezzo una vita spesa per la politica, dall’iscrizione nel 1955 al Pci, che gli costò il posto di lavoro, alla spedizione a Mosca dal 1957 al 1960. Quindi l’impegno per la sua città con la prima elezione in consiglio comunale nel 1964. Diventò poi assessore e vicesindaco. L’ultima rielezione nel 2009 e quindi le prime pubblicazioni. Quindi il toccante ricordo di Maccheroni. "Mi fa piacere ricordare Mario davanti al Municipio, centro della democrazia, dello sviluppo e del benessere dei cittadini – ha detto l’ex primo cittadino –. Mario è stato una persona perbene, amministratore importante, un comunista non settario che credeva nell’unità, non solo delle sinistre ma di tutta la città. Quando portava un progetto chiedeva il voto di tutti, perché, diceva, "una strada o un acquedotto non è solo della maggioranza". Ha voluto bene a tante gente e quando ha potuto ha fatto del bene a tanti. Avrebbe voluto una manifestazione con le bandiere rosse ma purtroppo il momento non ce lo permette. Non credo nell’Aldilà per cui ti auguro di riposare senza dolore, perché con quelle maledette operazioni alla gola hai sofferto tanto".

Quindi il saluto del sindaco Matteo Franconi: "Resteranno per sempre quelle parole con cui ha raccontato la tua Pontedera: sono e saranno le pietre che lastricano la strada che dobbiamo ancora percorrere; sono e saranno un giacimento di saggezza ed un capitale prezioso per le generazioni che verranno".