Incontri ravvicinati. Borsa frigo e materassi in mezzo alla Fi-Pi-Li

Raffica di segnalazioni in questi giorni sui pericoli della superstrada. Il tutto fra code, restringimenti e incidenti: non si placano le polemiche

Un tratto della FiPiLi

Un tratto della FiPiLi

Pontedera (Pisa), 30 agosto 2024 –  Ma si può ancora chiamarla strada? Se lo chiedono in molti, anche in queste ore, sui social dove si aiutano a vicenda, gli automobilisti che «vivono» la Fi-Pi-Li. Una strada da incontri ravvicinati di un certo tipo. Incredibili. Quanto pericolosi. Borsa frigo all’altezza di Vicarello direzione Livorno al km 42 e 500 direzione Livorno.

Poi un copriruota di un camion ha colpito il parabrezza di una macchina auto frantumandolo. E’ finita? No. Tra km 58 e 59 sul cavalcavia direzione Firenze è stato visto un materasso in mezzo alla strada. Non sono mancate in questi giorni file per incidenti, restringimenti – come quello in prossimità di Pontedera – per problemi ormai datati. Viaggiatori in bicicletta – come vi abbiamo raccontato recentemente – che sfidano il destino con lo zaino in spalla. O in monopattino elettrico sugli svincoli. E rischi. A più non posso, per chiunque abbia necessità di avventurarsi sulla «veloce», la grande direttrice che collega Firenze al mare e che non ce la fa più. Questa è l’unica, inconfutabile, verità.

Ed è questa la ragione per la quale questa strada nell’occhio del ciclone delle polemiche senza soluzione di continuità. I limiti, enormi, per il carico del traffico che oggi deve sopportare, la superstrada li ha mostrati ancora una volta tutti durante l’ultima ondatina di maltempo quando la carreggiata si è allagata in più punti, creando il pericolo dell’acqua planning per le auto in corsa. Una sorta di autoscontro che, in questo caso, è tutt’altro che un gioco. Perché in palio c’è la vita. Una strada che non consente intoppi di nessuna sorta. Se la macchina si ferma, non c’è una corsia d’emergenza. Se si riesce a raggiungere la piazzola – peraltro piccolissime, tutte o quasi – ripartire è praticamente in rebus.

A vigilare la tratta – per limitare la velocità dei mezzi – ci sono gli autovelox che scattano sanzioni a più non posso, ma creano anche quell’effetto fisarmonica grazie al quale ci sono stati tamponamenti a raffica. Intanto, come sappiamo da tempo, si attende la nuova società in house che dovrà gestirla, dovrà mettere il pedaggio per liberare l’arteria dai tir e dovrà fare quegli investimenti per trasformarla in una strada all’altezza del suolo che svolge. Per ora siamo ai dovrà. Toscana Strade carata dalla giunta, deve ancora vedere la luce. Intanto la Fi-Pi-Li scoppia. Carlo Baroni