Mattarella a Pontedera, il presidente in visita: omaggio a Giovanni Gronchi

Il Capo dello Stato si è recato al cimitero per un ricordo dell'ex statista. Quindi l'incontro con le autorità

Mattarella con il sindaco di Pontedera Millozzi (Sarah Esposito / Fotocronache Germogli)

Mattarella con il sindaco di Pontedera Millozzi (Sarah Esposito / Fotocronache Germogli)

Pontedera (Pisa), 18 ottobre 2018 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è atterrato a Pisa da cui ha raggiunto Pontedera per una visita dedicata alla commemorazione, a quarant'anni dalla morte, di Giovanni Gronchi, presidente della Repubblica dal 1955 al 1962. Prima tappa per il capo dello Stato, la visita alla tomba di Gronchi al cimitero di Pontedera, qui il presidente  ha deposto un cuscino di fiori sulla tombae. Presenti il sindaco Millozzi e la figlia di Gronchi.

Poi il corteo presidenziale è arrivato al teatro Era di Pontedera per le celebrazioni in memoria di Giovanni Gronchi, a quarant'anni dalla morte del politico pontederese, che ricoprì la carica di capo dello stato dal 1955 al 1962.

Gronchi fu "il primo a individuare un ruolo istituzionale sino ad allora non sperimentato nella figura presidenziale, utilizzando la 'cassetta degli attrezzi contenuta nella Carta fondamentale", ha detto il Presidente. "In Gronchi - ha poi proseguito - fu ferma la distinzione tra significato e insopprimibilita' dei valori patriottici e le infatuazioni di vuoti rigurgiti nazionalistici".

All'ingresso del teatro, Mattarella è stato accolto con l'esecuzione dell'inno nazionale e dell'inno dell'Unione europea, cantati da un coro di bambini, e con un lungo applauso dai tanti cittadini presenti. In molti stanno seguendo l'evento anche dal maxischermo montato nella piazza antistante il teatro. Tra le autorità presenti, il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, e il presidente della Regione toscana, Enrico Rossi.

La visita di Mattarella è la terza di un presidente della Repubblica nella città della Piaggio. Prima di lui c'erano stati Francesco Cossiga nel 1987 e Oscar Luigi Scalfaro nel 1995.