Pontedera (Pisa), 29 ottobre 2024 -
Il cuore della Mazzanti automobili è fermo ormai da due anni, ma la speranza di veder riaccendere i motori non si spegne. Perché non è ancora il momento di dire la parola fine per un’azienda automobilistica che ha portato il nome di Pontedera in giro per il mondo. La speranza si chiama asta giudiziaria che, se è vero che il primo tentativo appena concluso è stato un buco nell’acqua, potrebbe portare a una svolta nella seconda vendita che si terrà a breve, in periodo che va da un minimo di due mesi e un massimo di tre. Perché ci potrebbero essere imprenditori o cordate di investitori interessati al brand ma che fino ad ora sono rimasti alla finestra aspettando che il prezzo dell’offerta scenda ulteriormente.La prima asta infatti ha visto il prezzo base di 1,61 milioni di euro. Ma con un prezzo più basso qualcuno potrebbe lanciare la prima offerta. Una cifra che presto l’Istituto vendite giudiziarie di Pisa dovrebbe pubblicare nell’avviso dell’asta. Si potrebbe quindi riaprire così un nuovo capitolo dell’azienda cresciuta nella zona industriale di Gello dove le saracinesche sono abbassate da due anni. Da lì, dal 2022, non escono più le sue hypercar per essere spedite in tutto il mondo. E la situazione è precipitata nella primavera 2023 con l’annuncio della liquidazione giudiziale nonostante il ventilato interessamento di alcuni investitori poi svaniti nel nulla.
Ora la speranza è tutta riposta nella seconda asta che, come nella prima, metterà sul piatto un brand che rappresenta un’eccellenza. In vendita ci saranno i prototipi Evantra 771, Demo-car Evantra e Evantra Pura, un modello in legno di hypercar Evantra in scala 1:1, un telaio Evantra 781 e motori Corvette LP5. Non solo, in vendita ci sono anche altri beni strumentali e attrezzature varie. Inoltre, chi si accaparrerà l’intero pacchetto potrà contare anche sui marchi Mazzanti, F&M Mazzanti automobili e Evantra grazie, i siti internet e i profili social, “il tutto in forza di specifico accordo sottoscritto tra il sig. Luca Mazzanti (da tempo uscito di scena dall’azienda, ndr.) stesso e la curatela, previo parere favorevole degli organi della procedura e presa d’atto del giudice delegato”.