CARLO BARONI
Cronaca

Miglior futuro dell’alimentazione. Varate le linee guida di Slow Food

Una due giorni, quella di Slow Food a San Miniato, dove al centro ci sono stati – sviluppo e territorio,...

Due giorni importanti per tutta Slow Food Toscana, che ha riunito i suoi stati generali a San Miniato terra di bontà e tartufi

Due giorni importanti per tutta Slow Food Toscana, che ha riunito i suoi stati generali a San Miniato terra di bontà e tartufi

Una due giorni, quella di Slow Food a San Miniato, dove al centro ci sono stati – sviluppo e territorio, filiera corta e sostenibilità, sempre nell’ottica di costruire un’alternativa possibile per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione. Ma cosa è emerso? Il lavoro di Slow Food nel promuovere un’agricoltura che punti sulla qualità più che sulla quantità è attualissimo; senza dimenticare che parallelamente a tutti va garantita l’accessibilità a prodotti sicuri e sani, perché la sicurezza alimentare non è solo una questione economica ma anche di salute. Ne deriva che chi coltiva con tecniche rispettose da una parte protegge chi lavora ma anche chi quel prodotto finale lo consuma.

Contestualmente da rimarcare l’importanza di filiere corte e sostenibilità, due aspetti che sono imprescindibili per la valorizzazione dei prodotti locali e il rispetto dell’ecosistema, oltre che del lavoro agricolo in quanto fonte dello sviluppo di un territorio. La sfida all’orizzonte è quella di trovare soluzioni che mettano insieme tutti questi fattori. L’assemblea ha visto l’intervento del presidente di Regione Toscana Eugenio Giani, oltre che del sindaco di San Miniato Simone Giglioli e del presidente del consiglio comunale Matteo Betti. Di alto profilo tutto il parterre dei relatori per quelli che sono stati due giorni importanti per tutta Slow Food Toscana, che ha riunito i suoi Stati Generali a San Miniato.

Un evento reso possibile grazie all’ospitalità della Fondazione Istituto Santa Chiara e con la regia della Condotta Slow Food San Miniato. Una terra, quella della Rocca, che ha un ruolo di primo piano a livello regionale nella valorizzazione delle risorse del territorio, dell’ambiente, della filiera corta e che ha un paniere locale d’eccellenza con al centro il tratufo bianco.