REDAZIONE PONTEDERA

Mogol 'poliziotto' ad honorem al raduno nazionale di Pontedera

Anche l'infermiera Enza Anemolo è stata insignita del prestigioso riconoscimento per il servizio svolto durante la fase acuta della pandemia

Un momento del raduno nazionale Anps a Pontedera

Pontedera, 25 giugno 2022 - Si sta svolgendo l'ottavo raduno nazionale dell'Associazione nazionale della Polizia di Stato a Pontedera. Tra i partecipanti della giornata di oggi, 25 giugno, anche Giulio Repetti in arte Mogol in qualità di poliziotto ad Honorem.

Una nota del dipartimento della pubblica sicurezza spiega "Mogol è stato insignito del prestigioso riconoscimento di poliziotto ad honorem nel 2021 dal capo della Polizia, Lamberto Giannini, in occasione della festa di San Michele Arcangelo, patrono della polizia, per l'impegno e l'incondizionata disponibilità dimostrati in occasione dei progetti e delle iniziative per diffondere i principi di legalità e solidarietà sociale".

"Questo riconoscimento - ha detto Mogol - mi ha entusiasmato perché ho sempre avuto grande stima per la polizia e chi opera in nome della legge. Ai miei 'colleghi' poliziotti dico quindi di continuare così e di non farsi contaminare mai dal Male". 

Mogol ha concluso spiegando le ragioni del premio: "Credo mi sia stato assegnato per il mio impegno pluriennale nel sociale e anche di recente insieme a mia moglie abbiamo ospitato una famiglia ucraina. Inoltre, sono stato il fondatore della nazionale cantanti con la quale in tanti anni abbiamo raccolto 100 milioni di euro, interamente versati, destinati a iniziative benefiche".

Anche Enza Anemolo, infermiera e case manager alla struttura socio sanitaria San Donato Habilita di Osio Sotto, in provincia di Bergamo, è presente al raduno di Pontedera anch'essa in qualità di poliziotto ad honorem. L'esponente del mondo sanitario, durante l'emergenza, ha dato sostanza al tanto caro #essercisempre della Polizia di Stato, lavorando incessantemente per salvare vite umane, dando assistenza a domicilio ai malati e contribuendo a non farli sentire soli. Pertanto la Polizia di Stato ha voluto, due anni fa, insignirla del prestigioso riconoscimento poiché durante i mesi segnati dalla pandemia da Covid-19, ha lavorato in prima linea a tutela della salute e della vita dei pazienti.