Calcinaia (Pisa), 14 ottobre 2023 – Pianti. Urla . Le mani nei capelli e gli abbracci ai babbi e alle mamme che alla spicciolata sono arrivati, in lacrime e angosciati, al casolare di via delle Case Bianche. I cinque ragazzi e la ragazza che erano con Mattia Simonetti sono stati sentiti come testimoni della tragedia nella caserma dei carabinieri di Calcinaia. Prima, però, sono rimasti lì, in mezzo alla campagna racchiusa tra la Tosco Romagnola e l’argine dell’Arno, ad aspettare che il corpo senza vita del loro amico fosse portato con l’autofunebre alla medicina legale di Pisa. Sono tutti residenti a Calcinaia, come il loro amico che purtroppo non c’è più.
I carabinieri, i vigili del fuoco, i soccorritori e gli agenti della polizia municipale hanno cercato di tranquillizzarli, di consolarli e di rendere meno angoscianti i minuti successivi alla tragedia. Le lacrime dei loro genitori per la morte di Mattia. Si stringono attorno al padre e alla madre del ragazzo. Cercano di dar loro forza, mentre i genitori di Mattia, a loro volta, cercano tutte le forze possibili e immaginabili per consolare il figlio più piccolo che poco prima delle 17 di ieri era lì, a quel maledetto casolare insieme al fratello e agli altri cinque, quando il muro e il tetto sono crollati su Mattia.
Un gioco con un piccone sarebbe la causa dell’immane tragedia. Un gioco finito male di un gruppetto di amici e coetanei che non era la prima volta che si ritrovavano a quel casolare di proprietà della famiglia Massarosa. Quel casolare sulla cui facciata è appeso il cartello "pericolo crollo". Nonostante questo i sette amici sono entrati nel rudere e, pare, prima uno poi Mattia hanno cominciato a battere con il piccone su uno dei muri. Mattia, secondo la ricostruzione dei carabinieri, sarebbe salito anche un poco più in alto. All’improvviso il muro ha ceduto e si è portato dietro il tetto. Il diciassettenne è rimasto sotto un cumulo di macerie. Sono stati gli altri ragazzi e la ragazza a estrarlo e a provare, per primi, a rianimarlo mentre allertavano i soccorritori. I carabinieri stanno indagando anche per capire se i ragazzi stessero girando un video da pubblicare sui social più in voga tra i loro coetanei.
Ambulanza e automedica sono arrivate in pochissimi minuti. Subito dopo i vigili del fuoco, i carabinieri e polizia municipale. Dalla centrale del 118 è stato fatto decollare anche l’elisoccorso Pegaso che è atterrato nel campo vicino al casolare. Ma ogni tentativo di rianimare Mattia – che avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 26 dicembre e studiava al Fermi di Pontedera – è risultato vano. I soccorritori hanno supportato anche gli altri ragazzi. Uno di loro ha avuto un malore. L’eliambulanza si è rialzata in volo poco prima delle 18,30.
Il padre di Mattia, Manuel Simonetti, è molto conosciuto per i suoi trascorsi da calciatore attaccante nel Pisa e poi in altre squadre tra cui Viareggio, Cecina, Sarzanese e, a fine carriera, nel Ponsacco dei record che vinse il campionato di Seconda categoria senza perdere una partita e nel Casciana. Da alcuni anni Simonetti allena squadre dilettantistiche e giovanili.
Le indagini, come detto, sono affidate ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pontedera e della stazione di Calcinaia. Appurato che si è trattato di un gioco finito in tragedia, di una fatalità scaturita dall’imprudenza del gruppo di amici, sarà la magistratura a stabilire eventuali responsabilità sia all’interno dello stesso gruppetto di coetanei che della proprietà della casa colonica. In particolare in riferimento alla mancanza di recinzioni e protezioni che potessero fisicamente impedire l’avvicinamento e l’accesso al casolare. L’edificio ora è stato posto sotto sequestro e transennato.