
Mario Marianelli, scomparso all’età di 90 anni. Personaggio della città (foto Germogli)
Pontedera, 14 dicembre 2021 - Operaio Piaggio, politico e infine scrittore. Con Mario Marianelli, morto domenica sera all’età di 90 anni, se ne va un pezzo di memoria storica di Pontedera. Era infatti un pontaderese da 17 generazioni, entrato come apprendista alla Piaggio subito dopo la guerra, ha lavorato nella casa della Vespa da operaio. Fino al 1955, quando, iscritto al Pci, fu licenziato per aver partecipato ad un volantinaggio fuori dalla fabbrica durante uno sciopero sindacale. La Federazione comunista pisana lo mandò a frequentare la scuola superiore del Partito Comunista a Mosca, dove rimase dal 1957 al 1960. Appena rientrato venne eletto per la prima volta nel consiglio comunale di Pontedera, nel 1964. Una carriera politica che fece presto a decollare con l’elezione prima ad assessore e poi a vicesindaco con Giacomo Maccheroni sindaco, tra l’altro suo cugino. Si ricandidò e venne eletto da capolista nel 1970 e nel 1975.
Eletto ogni volta che si era candidato, Marianelli si è seduto sui banchi dell’amministrazione per metà degli anni ’90. Venne rieletto poi nel 2009 con una lista civica. Da diversi anni oltre al distributore di benzina sulla via Tosco Romagnola e nonostante i problemi di salute alla gola che lo avevano costretto a parlare con una protesi fonatoria, aveva affiancato la sua passione per la politica alla voglia di scrivere e raccontare storie di grande valore e memoria. Ultimo il volume "Dalla spalletta dell’Arno si racconta. Via Marconcini e dintorni, ritratti pontederesi e lo sciopero della Piaggio del 1943", libro presentato a fine luglio scorso a Villa Crastan. Il secondo dopo il primo di quella serie che era invece dedicato ai "canti, bettole, fiumi e l’alluvione del ’66 a Pontedera". Nel 2009 aveva scritto "Lotte, trionfi, tradimenti e calunnie 1947-2009. Pontedera, la tormentata vicenda di un comunista di lungo corso che fa nomi e cognomi", poi nel 2010 "Su Arno, su Era nella bettole. La vecchia Pontedera in povertà sua lieta" e quindi nel 2011 "Troppe volte il bisturi ha tagliato il mio corpo". In un dvd aveva raccontato i bombardamenti su Pontedera durante la guerra e le lotte in Piaggio. Ma il suo lavoro non era ancora finito.
C’erano due opere in cantiere. "Con Mario stavamo lavorando ad una raccolta di poesie e ad un libro di memorie sul suo periodo passato in Russia – racconta il suo amico ed editore Michele Quirici –. Perdo una grande figura. Lavorare con lui era una sfida, scriveva ancora con la macchina da scrivere e mi portava i fogli ricoperti di appunti. Sempre informato fino all’ultimo, leggeva ogni giorno i giornali ed era rimasto grande appassionato di politica". La sala del commiato è stata allestita alle cappelline della Misericordia fino alle 14 di domani.
Luca Bongianni