BIENTINA
Oggi, otto giorni dopo il disastro al deposito Eni di Calenzano, potrebbe essere dissequestrata la salma di Davide Baronti, il camionista 49enne di Bientina morto nell’esplosione insieme a due colleghi e a due tecnici. Il feretro potrebbe essere trasferito a Bientina tra la tarda mattinata e il pomeriggio. La data del funerale non è stata ancora fissata. Se verrà confermato il dissequestro per oggi e il trasferimento del corpo di Davide a Bientina in giornata, è probabile che il funerale possa tenersi domani o, più probabilmente, giovedì, sempre a Bientina dove il quarantanovenne camionista verrà sepolto se il magistrato non dovesse concedere l’autorizzazione alla cremazione per eventuali supplementi di indagini e altri accertamenti.
Per ricordare Davide a quanti l’hanno conosciuto e stimato, la famiglia sta pensando a una raccolta fondi da attivare tramite un conto corrente bancario. La moglie di Davide, Rossana Graziano, e gli altri familiari e parenti ne hanno parlato anche con il sindaco Dario Carmassi che in questi giorni è rimasto loro vicino e in costante contatto, assicurando la disponibilità sua e dell’amministrazione comunale per qualsiasi esigenza. Davide, padre di due ragazzi di 20 e 16 anni, abitava a Bientina da molti anni dopo aver vissuto con la moglie e i figli a Cascina. Era originario di Angera in provincia di Varese.
Lunedì della scorsa settimana Baronti era al deposito Eni di Calenzano con l’autocisterna della ditta Mavet, per la quale lavorava da alcuni anni, e doveva fare il carico di carburante per poi trasportarlo ai distributori. Secondo quanto accertato si trovava nella corsia cinque dell’area di approvigionamento quando c’è stata l’esplosione. Ieri mattina i tecnici, i periti, le autorità inquirenti e i vari soggetti coinvolti nelle indagini hanno effettuato un altro sopralluogo al deposito del disastro.
g.n.