Mura crollate, il giorno dei test. Individuata la causa del cedimento. Alcune pietre non hanno retto il peso

Tecnici al lavoro per preparare il piano di ricostruzione. Intanto torna l’urgenza di mappare tutta la “cinta“

Mura crollate, il giorno dei test. Individuata la causa del cedimento. Alcune pietre non hanno retto il peso

Mura crollate, il giorno dei test. Individuata la causa del cedimento. Alcune pietre non hanno retto il peso

Continuano i rilievi strumentali sul luogo in cui dieci giorni fa è crollato un tratto delle mura di Volterra. "Questa mattina – hanno fatto sapere ieri dall’amministrazione comunale – sono state effettuate prove penetrometriche e prove sismiche al fine di valutare la stabilità del terreno e individuare le zone a rischio. Queste indagini sono fondamentali per permettere all’ingegner Giovan Battista Bonardi, incaricato dal Comune di Volterra, di dimensionare correttamente i micropali e i tiranti che saranno utilizzati per consolidare l’area colpita dalla frana. Il progetto di mitigazione del rischio sarà completo entro venerdì prossimo e si prevede che i lavori possano iniziare già lunedì". Intanto la notizia del crollo continua a essere presente sui media nazionali. Ieri la Rai ha dedicato due servizi su Rai News 24, ricordando anche che è attiva una raccolta fondi per affrontare le emergenze prima dell’arrivo dei fondi dalle istituzioni.

"Attualmente, solo il Comune di Volterra ha deliberato 80.000 euro – ricordano dall’amministrazione –. I tecnici escludono che la causa sia stata determinata da infiltrazioni d’acqua, poiché il terreno interno è risultato asciutto fin da subito. Nonostante ciò, si procederà con ulteriori accertamenti sul tratto fognario nella strada posteriore al crollo. Dai rilievi dei geologi, la causa potrebbe essere attribuita a un cedimento strutturale delle pietre della prima fila, a circa un metro di altezza, che, per antichità e rimaneggiamento nel corso dei secoli, si sono schiacciate e non hanno retto il peso delle strutture sovrastanti". I complessi lavori di messa in sicurezza del fronte frana partiranno la prossima settimana, prima di poter procedere alla progettazione per la successiva ricostruzione. "Si pone intanto – continuano – l’assoluta necessità di effettuare un puntuale e costante monitoraggio di tutto il tratto della cinta muraria, sia medievale (circa 2,5km) che etrusca (circa 7 km), interrotto nel 2015 a causa dei costi troppo onerosi, anche attraverso convenzioni con università specializzate nel settore. Si sta continuando a fare una mappatura di tutte le zone che presentano criticità apparenti, al fine di prestarvi maggiore attenzione. Le tre famiglie allontanate per prudenza dalle loro case, dopo le verifiche dei tecnici, sono rientrate regolarmente nelle loro abitazioni".