
Parrucchiere cinese (Newpress)
Pontedera, 25 giugno 2015 - Gli occhi a mandorla sono puntati anche sulla Valdera. Le imprese dei cinesi nei soli di tre Comuni di Pontedera, Ponsacco e Calcinaia sono 38 e sono in costante aumento. Ci sono già parrucchieri, bar e market gestiti da imprese familiari cinesi che, gli stessi analisti impegnati sullo studio del fenomeno a livello nazionale – sono 47mila con oltre 5 mila ristoranti e 16 mila aziende manifatturiere sostengono dimostrino una maggiore capacità di fronteggiare la crisi rispetto alle imprese di italiani, aiutati dalla loro dinamicità. Luca Sardelli di Confesercenti Valdera rileva il momento di grande cambiamento che sta vivendo il commercio nella zona, proprio in virtù dell’avanzata cinese: «Sono in crescita esponenziale – dice Sardelli – e mentre fino a poco tempo restavano comunque chiusi nella loro cerchia, ora si fanno vedere: negozianti cinesi sono venuti a fare anche corsi da noi in Confesercenti».
Quello che sta accadendo è un fenomeno importante e che merita attenzione e richiede strategie: «I cinesi che proprio su Pontedera, più che in altri posti, stanno mettendo gli occhi, possono essere una risorsa se rilevano e rilanciano le nostre attività: ma se comprano un bar da italiani e poi si mettono a fare il low cost, “ammazzano“ il commercio, creano un sistema di concorrenza sleale dannoso sia alla qualità che all’economia del settore in genere». «Questa, secondo me, è un fase delicata proprio perché la crescita è in atto – conclude Sardelli –. Servono controlli, precisi, capillari, come quelli che toccano tutte le imprese: ben vengano i cinesi che fanno impresa rispettando le leggi, pagando le tasse, i contributi e l’assicurazione ai lavoratori. Se tutto questo accade, per noi saranno un risorsa, visto che si stanno integrando anche socialmente: oggi ci sono ragazzi cinesi iscritti alle palestre, sono un anno o due fa era impossibile vederli».
Come noto i cinesi si stanno affacciando in tutti i settori. Compreso quello agricolo: nel crespinese ci sono avventizzi cinesi in agricoltura, ma in Valdera stanno anche trattando l’acquisto in una fattoria. Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa rileva: «Dopo Prato, Milano, Firenze, Reggio Emilia e Roma, la provincia di Pisa, con il 17,50% è sesta in Italia per percentuale di imprese individuali extraeuropee iscritte alle Camere di Commercio. Un territorio fertile per le imprese multietniche, confermato dai dati delle aziende cinesi in Valdera». «Dati positivi, che debbono tuttavia essere integrati con una elevata mortalità precoce di queste aziende – precisa Pieragnoli – Una azienda cinese su tre, infatti, cessa l’attività entro i primi due anni di vita, un dato che risulta superiore rispetto al resto delle imprese individuali. Il discrimine per noi resta il rispetto o meno della legalità. La nazionalità e la provenienza ci interessano relativamente: quello che conta è il rispetto puntuale delle normative».
Carlo Baroni