Valdera, 20 novembre 2024 – Quest’anno l’olio, da quanto si apprende, sta dando soddisfazioni. Ultime battute, per chi ancora sta raccogliendo le olive. Ma il grosso delle frangiture,è stato fatto o è in pieno svolgimento. Un ’annata che permette al territorio di recuperare dal punto di vista della quantità (crescita a doppia cifra), in particolare in quelle aree dove lo scorso anno la produzione è stata molto scarsa o scarsissima. Fra Valdera e Valdarno, lo scorso anno, lo ricordiamo, ci furono molti produttori che rinunciarono alla raccolta. Dal punto di vista qualitativo stiamo avendo un olio davvero interessante, con il tipico carattere toscano. Per i consumatori non è il prezzo a orientare il comportamento di spesa. Le principali motivazioni sono, secondo un’indagine, il fattore provenienza e la certificazione di origine, ma anche la sostenibilità del metodo di produzione, l’eventuale certificazione biologica e l’estrazione a freddo. Il nostro olio va anche all’estero, oltre servire il mercato locale e quello italiano, I mercati di riferimento sono soprattutto Stati Uniti e Canada, insieme ai Paesi Ue.
In Valdera, lo ricordiamo ci sono anche produzioni di nicchia. Una a Fauglia con il Gremigno. La frangitura è avvenuta sabato scorso da parte dei produttori locali nel Frantoio della Cooperativa Agricola della Pieve di Santa Luce. Ad assistere alle operazioni anche il sindaco Alberto Lenzi e la Consigliera Caterina Bernardini che da tempo avevano caldeggiato l’iniziativa a sostegno della promozione del marchio. “E’ stato raggiunto un quantitativo di 343 kg di olive - hanno sottolineato Lenzi e Bernardini - ci auguriamo che il prossimo anno ancora più produttori aderiscano all’iniziativa, anche se in possesso di piccole quantità”. Una tipicità da preservare e valorizzare sempre di più. E su questo fronte c’è da tempo, appunto, anche l’impegno dell’amministrazione comunale.
Una decina di anni fa fu proprio il Comune a consegnare seicento olivi autoctoni direttamente agli agricoltori con l’obiettivo di recuperare la varietà “Gremigno”, il cui olio ha caratteristiche chimiche e organolettiche eccellenti. Qualche anno dopo, nel 2019, ci fu la consegna di altre 200 piante. Nel frattempo era stata effettuata anche la registrazione in Camera di Commercio del marchio e delle caratteristiche organolettiche della coltura dell’olivo Gremigno. Un prodotto quindi la cui filiera è interamente sul territorio faugliese: dalla coltivazione, alla produzione, alla frangitura fino al prodotto finito. Con un buon risultato anche quest’anno, proprio mentre nelle olivete è tornato il sorriso. In una terra che di olio ne ne intende e che è frutto di molte varietà: il Frantoio, Leccino, Moraiolo,tanto per citare un’altra eccellenze che è quella dei Monti Pisani.