Sasso Pisano, 25 novembre 2023 – Ivan Tolomello, 45 anni di Marano di Napoli, da quanto abbiamo appreso, ieri ha sostanzialmente confermato le dichiarazioni rese nel settembre scorso quando in due occasiono fu sentito dagli inquirenti.
Tolomello aveva ammesso di aver guidato l’auto per raggiungere la zona specificando di non aver partecipato al delitto: "non so nulla dell’omicidio", aveva detto. Tolomello avrebbe sostenuto di sapere solo che quella trasferta era finalizzato ad un recupero di crediti e che solo nei giorni successivi, da alcune telefonate, avrebbe scoperto che era stato commesso l’omicidio.
"Non ero presente quando spararono". Tolomello avrebbe detto di aver fatto da autista per raggiungere la Toscana per guadagnare qualcosa, e ribadito di essere stato lasciato in una piazzetta: gli altri cambiarono macchina e poi tornarono a prenderlo. Dichiarazioni ritenute importanti dal punto di vista investigativo, si apprende, anche perchè integrerebbero quanto già emerso dalle indagini sugli spostamenti prima e dopo il delitto. Da qui la scelta di cristallizzare le sue dichiarazioni in un incidente probatorio che si è tenuto ieri davanti al gip di Pisa Susanna Messina.
Per il delitto di Sasso Pisano c’è un solo indagato della zona: Qoli Shkelqim, 40 anni, di Castelnuovo (assistito dagli avvocati Michele Cipriani e Gabriele Terranova), ritenuto essere colui dal quale il commando seppe anche dove trovare Elson Kalaveri che morì dopo una scarica di 16 colpi il 18 agosto dello scorso anno nella frazione di Castelnuovo Val di Cecina. A sparare furono due sicari della Campania, assoldati da un albanese per vendicare la morte del fratello ferito nel 2014 in Albania durante una lite con Kalaveri e poi deceduto nel 2019. Secondo la ricostruzione degli inquirenti – indagine coordinata dal pm Giancarlo Dominijanni – sarebbe stato il basista a tendere la trappola dando appuntamento alla vittima con la scusa di saldare un debito. Dopo quell’incontro la vittima si allontanò sull’auto guidata da un amico, estraneo ai fatti (e rimasto illeso) e dopo poche centinaia di metri fu raggiunto dai killer che portarono a termine l’esecuzione. Per il delitto sono finiti in carcere: Shkelzen Keci, 41 anni, di Villa di Briano (ancora in carcere in Albania); Qoli Shkelqim, 40 anni, di Castelnuovo; Ivan Tolomello, 45 anni di Napoli; Valentino Tarallo, 30 anni, residente a Napoli; Giovanni Capone 26 anni, residente a Casoria.
Con un anno di indagini i carabinieri hanno dato un copione al delitto ricostruendo il contesto dell’omicidio e raccogliendo un quadro di gravi indizi di colpevolezza a carico di 5 persone ritenute responsabili, con ruoli diversi, di omicidio premeditato in concorso, porto abusivo di armi e contraffazione di targhe. La famiglia della vittima è rappresentata dall’avvocato Sabrina Del Fio.